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Mercato di Ballarò, nuovo stop: il regolamento torna al mittente

ll parere del segretario generale del Comune di Palermo impone correzioni. E in Consiglio scoppia la polemica

Si va, no non si può. Bisogna rifare l’iter e modificare di nuovo il regolamento che disciplina gli operatori dei mercati. Per vedere quelli di Ballarò, a Palermo, negli stand di nuova realizzazione in piazza del Carmine bisognerà attendere altri due mesi, che è previsione ottimistica. Insomma, prima di Natale ma non è certo detto. Torna al mittente per la nuova proposizione l’atto elaborato dal Suap e che è premessa fondamentale per l’avvio del bando che assegnerà gli stalli della nuova struttura coperta che ospiterà 41 venditori ambulanti al momento non in regola di Ballarò. La versione ritoccata sarà pronta oggi, poi trasmissione alle commissioni consiliari e ai consigli di circoscrizione, parere e via libera.

Atteso da dieci mesi è ancora nell’alto mare della burocrazia e lì al momento resta a galleggiare. Ieri poi il parere del segretario generale Raimondo Liotta (il secondo in un mese) approdato nella discussione del Consiglio ha dato una ulteriore frenata al percorso (amministrativo almeno) per l’opera considerata tappa fondamentale per la rinascita dell’intero quartiere. Cosa dice Liotta nella lettera di restituzione dell’atto agli Uffici? Che vanno modificati due articoli. Il bando, che prendeva spunto dal regolamento, prevedeva che i richiedenti dei posti fossero in via prioritaria mercatari storici di Ballarò. Mentre la legge regionale prevede che questo requisito è una condizione obbligatoria.

L’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti spiega che «il vero ostacolo è comunque la mancata consegna della struttura da parte di Iacp che ne è ancora proprietaria fino alla fine dei lavori. Il Comune non può pubblicare un bando per una struttura finché non gli appartiene».

L’impresa che ha in appalto il capannone coperto deve ancora lavorare agli impianti, sistemare i servizi igienici e limitare materialmente i box. Per questo, perché è area privata, non è neppure possibile ripulirla dai rifiuti lasciati da chi ci va a bivaccare. Per la Rap, insomma, è intervento a parte e va autorizzato.ù

Intanto, l’opposizione fa fronte compatto e invoca tempi celeri e procedure certe per dare finalmente un segnale di legalità in un territorio totalmente abbandonato. Si spaccia crack a tutte le ore del giorno, la sporcizia dilaga, non c’è alcun controllo sul rispetto della legge e delle norme. Terra di nessuno. Bellezza sprecata.

«I mercatari sono regolarmente fuori dalle regole - tuona Ugo Forello, di Oso - ma la montagna non riesce a partorire il topolino. Se non c'è scappato il morto, là dentro, avete avuto fortuna. Quando siamo andati a ripulire l’area, nella struttura c'erano cinque tossicodipendenti, cinque fantasmi che potevano anche essere morti quel giorno. Non aspettiamo la tragedia. C’è immondizia dappertutto ed è un sistema che va scardinato. Inutile aprire un mercato coperto se poi tutto attorno c'è il degrado totale».

«Hanno sbagliato la procedura per portare l’atto in Consiglio comunale - dice Antonino Randazzo, del M5S - . E quindi perdiamo altro tempo». Un primo avviso per affidare i 41 spazi tra il mercato coperto grande (con 33 posti, 8 in quello piccolo) era già contenuto in una determina dirigenziale del 23 dicembre 2022. La scadenza era fissata al 28 febbraio 2023. Ma lo stesso avviso, pochi giorni dopo l’uscita, venne congelato su richiesta degli assessori Forzinetti e Pennino (servizi sociali) che chiesero degli «approfondimenti». A marzo scorso la nuova determinata revocò definitivamente il vecchio bando. Poi i dubbi procedurali sollevati quest'estate e certificati dal segretario generale.

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