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Palermo, un bene della mafia consegnato all'associazione Quarto Savona Quindici

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha partecipato alla cerimonia per la consegna dei locali di via Stefano Turr

Un bene della mafia va all’associazione che tiene vivo il ricordo della strage di Capaci. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha partecipato a Palermo alla cerimonia di consegna da parte del sindaco Roberto Lagalla dei locali provenienti da un bene confiscato, in via Stefano Turr n. 38 (nella zona di via Malaspina), all’associazione Quarto Savona Quindici, presieduta da Tina Montinaro, moglie di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone ucciso il 23 maggio 1992.

"Momenti come questo sono densi di significato - ha commentato Piantedosi - perché portiamo a compimento una missione del ministero dell'Interno attraverso l'Agenzia dei beni confiscati alla mafia. Ci riprendiamo i proventi delle loro attività delittuose e li restituiamo alla società. Questo bene - ha concluso il ministro - viene consegnato nelle mani migliori".

Lagalla ha ricordato che l'associazione merita l'immobile "per l'impegno sociale contro la mafia e per il sacrificio di Antonio Montinaro per il Paese". Lagalla ha poi aggiunto: "Siamo convinti che questa sede sarà luogo di nuove e importanti iniziative per la legalità. Il mio ringraziamento anche al direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati, il prefetto Bruno Corda, con il quale questa Amministrazione ha instaurato una proficua collaborazione. La consegna di questo bene segna un ulteriore passaggio di questa Amministrazione verso l'affermazione dei valori e della legalità in questa città".

Montinaro, che ha ringraziato il Comune di Palermo e il ministro dell'Interno ("mi è sempre stato accanto"), ha sottolineato "l'emozione" per una consegna che avviene "proprio nel giorno in cui mio marito - ha ricordato - avrebbe compiuto 61 anni".

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