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Il vescovo di Cefalù: primi passi verso la creazione della facoltà di Medicina

Secondo monsignor Marciante il progetto sarebbe in una fase avanzata di discussione e la carenza di medici e infermieri conferma che «siamo di fronte a una vera e propria emergenza»

Il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante

Una nuova facoltà di Medicina collegata all’ospedale Giglio di Cefalù (Palermo). La propone il vescovo di Cefalù Mons. Giuseppe Marciante nella sua omelia per la festa del Salvatore, patrono della città. Il progetto sarebbe in una fase avanzata di discussione. Il vescovo ha detto che la creazione e la realizzazione di una facoltà di medicina «inizia a muovere i suoi primi passi». Lo fa pensare anche il confronto avviato con la politica regionale dal quale Monsignor Marciante ricava la sensazione che «ci sia tutta la buona volontà di andare avanti».

Del resto, aggiunge, la carenza di medici e infermieri conferma che «siamo di fronte a una vera e propria emergenza» e perciò «non ci si fermi alle parole, ma ci sia dato di vedere una nuova primavera scientifica, culturale, sanitaria ed economica».

Nelle parole del vescovo c’è anche un riferimento a un intervento della Diocesi di Cefalù a Obala, nel Camerun, dove si sta creando una «scuola dei mestieri» per la formazione di giovani africani. Il prelato ne parla con una visione critica sulle politiche per le migrazioni. «Si sente spesso - dice - quell’espressione menzognera ‘aiutiamoli a casa lorò che nasconde una forma di sfruttamento e di neo-colonialismo. La Chiesa è l’unica istituzione che da secoli aiuta e sostiene i popoli nelle proprie terre con la dignità di soggetti liberi e non di colonizzatori».

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