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Emergenza incendi in Sicilia, Lagalla: «Sono reati gravi come quelli mafiosi, reati contro l’umanità»

Il sindaco di Palermo tuona contro i responsabili dei roghi. Dal presidente della Repubblica Mattarella la solidarietà alla città

Incendi

Gli incendi che stanno aggredendo in queste ore tutta la Sicilia, e in particolare il territorio di «sono reati gravi come quelli mafiosi, sono reati contro l’umanità». Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, usa parole durissime contro i responsabili dei roghi divampati nel capoluogo siciliano. «Mio padre che era ingegnere dei vigili del fuoco diceva che l’autocombustione non esiste - ha detto il sindaco -, se non in casi rarissimi. La pluralità di focolai degli ultimi giorni lascia pensare ad atti dolosi, all’azione di scelleratezza assoluta che distrugge territorio e ambiente, fatti contro la nostra comunità che ne è vittima. Sono reati gravi come quelli mafiosi, sono reati contro l’umanità».

La solidarietà di Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Palermo, per esprimere «grandissima vicinanza a tutto il territorio» e per chiedere di «essere tenuto costantemente informato sull'evolversi della situazione». Lo ha rivelato lo stesso primo cittadino di Palermo. «Tengo a manifestare tutta la vicinanza alla cittadinanza del Palermitano da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal quale oggi ho ricevuto una telefonata - ha aggiunto Lagalla -  Il Capo dello Stato ha voluto aggiornamenti sull’emergenza incendi che ha colpito nelle ultime 48 ore il territorio, esprimendo tutto il suo affetto e la sua disponibilità all’amministrazione, alla città di Palermo e alla sua provincia per la quale lo ringrazio. Attualmente, stiamo gestendo il focolaio nella discarica di Bellolampo e la situazione rimane al momento sotto controllo grazie alla collaborazione del comando provinciale dei vigili del fuoco e del prefetto di Palermo Cucinotta».

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