Il ricordo di Paolo Borsellino si apre in un clima arroventato, tra divisioni e polemiche che rischiano di «sporcare» il 31° anniversario della strage di via D’Amelio in cui furono uccisi dalla mafia il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Da una parte il coordinamento 19 luglio, composto da numerose sigle e associazioni, che contesta apertamente il presidente del consiglio; dall’altra il premier che deve ripiegare sugli impegni ufficiali per rendere omaggio alla figura di Borsellino. E così niente fiaccolata serale per Giorgia Meloni, che sarà oggi a Palermo, solo per prendere parte alle commemorazioni istituzionali, per il timore di incappare in pesanti proteste da parte di alcuni militanti. A difesa di Meloni si è schierato il deputato di Azione-Italia Viva, Davide Faraone: «Reputo incredibilmente ingiusto che la presidente del Consiglio debba rinunciare a partecipare alla fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino. I rischi per l’ordine pubblico puoi aspettarteli dalla mafia non da chi si professa antimafioso».
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