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Comune di Palermo, approvato il nuovo piano di riequilibrio

Il voto a maggioranza a Sala delle Lapidi. Opposizioni astenute. Varchi: «Fuori dalla palude»

Approvata la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Palermo. Il via libera è arrivato a Sala delle Lapidi nella tarda serata di ieri, 29 giugno, con un voto a maggioranza, a un giorno dal termine ultimo fissato dallo Stato. Le opposizioni si sono astenute. È stato modificato il piano che era stato definito, nel gennaio del 2022, dalla giunta precedente, guidata da Leoluca Orlando. L’amministrazione Lagalla si è mossa su ambiti limitati perché, come chiarito dalla Corte dei Conti, al Comune sono stati dati «stretti margini di intervento» e non è stata resa possibile «la riscrittura dello stesso piano».

Per rimettere i conti in ordine è previsto l’aumento delle entrate tributarie e delle tariffe di alcuni servizi, come, ad esempio, impianti e sportivi e mense scolastiche. Verranno effettuati dei tagli ai trasferimenti alle aziende partecipate. Previsti interventi per il potenziamento della capacità di riscossione di tutte le entrate comunali e per la riduzione dei costi e delle spese per il funzionamento degli uffici. Rispetto al vecchio piano, questo rimodulato prevede un tempo di applicazione di dieci anni, e non più di venti. Per evitare il dissesto del Comune di Palermo, lo Stato è intervenuto con 180 milioni di euro.

Il voto è arrivato dopo una maratona d’aula a Sala delle Lapidi. Tutti gli emendamenti delle opposizioni sono stati respinti. Adesso per l’amministrazione Lagalla il prossimo obiettivo è far approvare in aula il bilancio che deve essere varato entro la fine di luglio. «Stiamo portando Palermo - ha detto a Sala delle Lapidi il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, quando l’approvazione era ormai prossima - fuori dalla palude. Questo non è un traguardo ma una nuova partenza».

La maggioranza di centrodestra ha votato compatta il provvedimento. «Questa amministrazione parla con gli atti e con i fatti - ha detto il vicesindaco - questa è una delibera che abbiamo ereditato dalla precedente consiliatura. L’abbiamo modificata secondo gli obiettivi strategici dell’amministrazione presieduta dal sindaco Roberto Lagalla. Ringrazio il ragioniere generale Paolo Basile, il capo area Ufficio controllo partecipate Roberto Pulizzi e la capo area dei Tributi Maria Mandalà e, con loro, tutti gli altri, dirigenti comunali che hanno collaborato. Ringrazio la maggioranza che ci sostiene e apprezzo il comportamento delle opposizioni che non hanno fatto ostruzionismo».

Dai banchi della minoranza, Franco Miceli, del Partito Democratico, sostiene che «questo provvedimento, così importante, avrebbe avuto bisogno di un maggiore confronto in aula. Restano le criticità che riguardano, tra l’altro il personale e le aziende partecipate». «Ci è stata negata la possibilità di chiedere informazioni ai dirigenti delle partecipate - sostiene invece Carmelo Miceli del gruppo misto - e questo produrrà fisiologicamente degli effetti anche sulla prossima sessione di bilancio». Per Concetta Amella dei Cinquestelle «il piano di riequilibrio fa cassa sulle povere tasche dei cittadini palermitani». Per Ugo Forello, del gruppo Oso, «è stato impedito all’aula di intervenire per migliorare l’atto».

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