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Palermo, solo da ottobre gli aumenti della tassa di soggiorno: salva la stagione estiva

«Questo - dice l’assessore comunale al Turismo, Sabrina Figuccia - è l'inizio di un nuovo percorso, che tiene conto di precise linee guida per la spesa dei proventi»

Turisti nel centro di Palermo (foto Fucarini)

Alla fine il Consiglio comunale di Palermo ha ripreso a funzionare. Di sabato mattina, ieri, 17 giugno. Approvando la delibera sull'aumento della tassa di soggiorno. Proprio nel giorno in cui , con i prossimi eventi in calendario, gli alberghi registrano il tutto esaurito e la città letteralmente è invasa dai turisti.

Il diktat del sindaco ha funzionato. La chiamata alle armi suggerita anche dai meloniani (Giuseppe Milazzo in testa) ha sortito gli effetti sperati. Maggioranza a ranghi pieni. A quel punto l'opposizione si accomoda pure sugli scranni, sebbene a piccoli numero. Ma, soprattutto, politicamente la giornata di ieri viene rubricata come l'isolamento di Forza Italia che venerdì, lavorando anche di furbizia, aveva fatto saltare la seduta. La ricostruzione del Giornale di Sicilia, non smentita, parlava della richiesta azzurra di avviare il rimpasto prima della sessione di bilancio. Nelle intenzioni del gruppo gli assessori Andrea Mineo e Rosi Pennino devono fare i bagagli, vengono considerati corpi estranei e ne viene chiesta la sostituzione. Ma il sindaco resiste. Non cede. Anzi, blocca sul nascere il tentativo di quello che con i suoi intimi chiama ricatto. E dà il via al braccio di ferro, «obbligando» alla presenza tutto il resto del centrodestra. Spunta persino Francesco Scarpinato, assessore regionale ai Beni culturali, che solitamente diserta Sala delle Lapidi per i suoi impegni nella sede di via delle Croci. Si vedranno le prossime mosse di una contesa politica che, comunque, non è ancora alle battute iniziali.

Intanto, Sala delle Lapidi, archivia un altro atto previsto nel piano di riequilibrio che dovrà necessariamente essere approvato entro la fine del mese. L’imposta di soggiorno alla fine passa così come la giunta l'aveva approvata (in aula l'assessore Carolina Varchi). Non passa l'emendamento dell'opposizione «fatto proprio» da Forza Italia sull’ulteriore incremento della tassa («tanto non è a carico dei palermitani», ha spiegato Gianluca Inzerillo) che poi però s'è dovuto rimangiare tutto, astenendosi. Via libera bipartisan, invece, al sub emendamento del consigliere d'opposizione Mariangela Di Gangi, che sposta al primo ottobre l'effettivo prelievo della tassa con gli aumenti: un modo per evitare complicazioni agli albergatori, che hanno già venduto i pacchetti.

Gli aumenti, a carico del turista che pernotta in città, saranno quasi del 100 per cento. Il dato complessivo dell'anno scorso a tariffe vigenti ci consegna un gettito di 3,8 milioni. La previsione per il 2024 con applicazione nuove tariffe e stesse presenze registrate nel 2022 - secondo una simulazione elaborata dall’area dei Tributi, guidata da Maria Mandalà - è di 6,3 milioni. Le fasce riguardano strutture alberghiere e residenze turistiche alberghiere. Per gli hotel con 1 stella per ogni pernottamento l’ imposta praticata passa da 0,50 a 1 euro ; per le 2 stelle da 1 a 1,50; per le 3 stelle da 1,50 a 3; agli alberghi 4 stelle da 2 a 4 euro; agli hotel con 5 stelle da 3 a 5; per i 5 stelle lusso la tassa passa da 4 a 5 euro. Nel regolamento attualmente in vigore c’era una politica tariffaria differenziata fra ostelli, B&B di diversa qualità, affittacamere, albergo residenziale, case per ferie. Ora sono tutti inglobati in una sola categoria (strutture extra-alberghiere e per locazioni brevi ). Per essi l’imposta calcolata su ogni notte trascorsa in struttura è di 2 euro.

«Questo - dice l’assessore comunale al Turismo, Sabrina Figuccia - è l'inizio di un nuovo percorso, che tiene conto di precise linee guida per la spesa dei proventi della tassa. Verrà letteralmente reinvestita per il rilancio del turismo, in un'ottica di decoro e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e storico».

Le opposizioni si appuntano al petto la medaglia di avere posticipato a ottobre la decorrenza degli aumenti: «È stato possibile grazie alla condivisione di un nostro emendamento, sottoscritto dalla maggioranza e condiviso dall’amministrazione», scrivono in una nota i consiglieri di Progetto Palermo, Pd, Azione, M5S e Misto. Dario Chinnici di Lavoriamo per Palermo rilascia una dichiarazione che sembra anche un messaggio per gli alleati azzurri: «La maggioranza c’è e gode di ottima salute: il percorso che porterà all’approvazione del bilancio e del nuovo piano di riequilibrio procede senza intoppi e presto riusciremo a restituire alla città quella sicurezza dei conti che da troppi anni mancava».

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