I defunti nei depositi ora sono solo 165 ed il Comune guarda già ad altri orizzonti vicinissimi per trovare posti che garantiscano le sepolture in regime ordinario, senza più vergogne e scandali sulla gestione dei cimiteri. Ai Rotoli progetti in stato avanzato per loculi dalla parte del cimitero acattolico e sfruttando anche l’area della ex Edil pomice. «Stiamo seguendo le indicazioni del Consiglio - dice l’assessore Totò Orlando -. Ma ci confronteremo mano a mano anche con i cittadini».
Intanto, i soldi stornati dal progetto per il nuovo camposanto da costruire tra i mandarini di Ciaculli, ideato illo tempore ma ora tramontato definitivamente con l’avvento della nuova giunta, sono stati più opportunamente ridistribuiti per affrontare velocemente l’emergenza della mancanza di sepolture nei camposanti comunali. Lo ha fatto il sindaco Roberto Lagalla nella sua veste di commissario straordinario con poteri eccezionali firmando il decreto che riprogramma la spesa di 12 milioni e mezzo di finanziamenti Fas, erogati in passato dal ministero per la programmazione Economica (Cipe) nel 2009 e rimasti nel cassetto per irrealizzabilità del cimitero in contrada Balata, cancellato dal Piano triennale delle opere pubbliche in vigore fino al 2024.
La somma più rotonda, 4 milioni, va all’ampliamento del cimitero di Santa Maria di Gesù (I stralcio), dove il parcheggio sarà trasformato in campi di inumazione che daranno posto a oltre 1.500 defunti. Il 13 marzo il progettista, architetto Giovanni Sarta (rup Gabriella Minaudo) ha consegnato il progetto di fattibilità ed è stata già indetta la conferenza dei servizi per la variante allo strumento urbanistico. La road map dell’Ente fissa anche i tempi di ogni intervento: in questo caso affidamento dei lavori a settembre e consegna a novembre.
Tre milioni e 511 mila euro copriranno le spese per il rifacimento del muro di confine e del piano stradale a monte del cimitero dei Rotoli per favorire, è questo l’obiettivo reale, la realizzazione di nuovi loculi (tra agosto e novembre). Altri 2 milioni e 500 mila euro saranno impegnati per la manutenzione e riqualificazione del cimitero di Vergine Maria (tra luglio e ottobre) ed un milione e mezzo invece per l’ampliamento. Altri 988 mila euro staccano il biglietto per la realizzazione del nuovo forno crematorio (rup Michelangelo Calderone). Lo stop all’impianto, che è già in fase di riaccensione dopo l’intervento della ditta incaricata di cambiare i pezzi rotti che lo hanno tenuto fermo quasi tre anni, ha provocato al Comune un doppio danno: da un lato, i costi per i viaggi dei defunti che avevano scelto la cremazioni in altri impianti dell’Isola e dall’altro il mancato incasso del rito funebre se fatto in «casa». Circa 400 euro a salma.
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