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La Sicilia e l'autonomia differenziata, convegno a Palazzo dei Normanni

Palazzo dei Normanni Ars

Mettere la Sicilia al centro della discussione sull’autonomia differenziata, proprio in virtù del suo statuto speciale e cercare di capire quali saranno le ricadute della riforma sul Mezzogiorno e sulle altre aree del Paese. Aprire al confronto tra più voci sui temi quali la scuola, la sanità, l’economia e il welfare: settori strategici sui quali, riforme ancora da definire, potrebbero avere un impatto radicale con il rischio che nelle Regioni del Mezzogiorno si possa cristallizzare l’antica Questione Meridionale. Questi gli argomenti che saranno affrontati durante il 75° convegno nazionale dell’Ande (Associazione nazionale donne elettrici) dal tema Autonomia differenziata: dalle parole ai fatti?, in programma a Palermo domani, 27 maggio, dalle 9, presso la Sala Mattarella dell’Assemblea regionale siciliana. Parteciperanno un centinaio di donne provenienti da tutta Italia. Al convegno anche esponenti di spicco della politica e delle istituzioni tra cui Pier Ferdinando Casini, presidente dell'Unione interparlamentare italiana, Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, sindaco di Palermo.

L’organizzazione prevede una tavola rotonda cui prenderanno parte studiosi ed esperti dell’autonomia differenziata che illustreranno le ricadute sul territorio del nuovo modello di autonomia proposto dal ministro Calderoli, con una riforma che si avvia a ridefinire il perimetro dell’intervento statale in diversi settori strategici per il benessere dei cittadini.

Tra gli invitati Guido Corso, emerito di Diritto amministrativo dell’Università di Roma Tre, Alessandro Morelli, ordinario di Diritto pubblico dell’Università di Messina e direttore della rivista Diritti regionali, Giuseppe Verde, ordinario di Diritto costituzionale dell’Università di Palermo e componente del Clep (Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni), e Floriana Cerniglia, ordinaria di Economia politica dell'Università Cattolica del Sacro cuore.

«Vogliamo essenzialmente capire - spiega Marianna Amato, presidente della sezione palermitana dell’associazione – e al termine del convegno stileremo un documento con dei punti strategici che sarà presentato al Parlamento nazionale per tutelare e difendere i territori del Paese che temono maggiormente i rischi di un’autonomia differenziata».

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