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Palermo, l'ospedale Cervello rischia di perdere 280 milioni: arriva il commissario ad acta

Massimiliano Maisano

Il potenziamento dell’ospedale Cervello di Palermo è in forte ritardo e c’è il grave rischio di perdere finanziamenti per oltre 280 milioni di euro. Per velocizzare le procedure la Regione Siciliana ha nominato l’ingegnere Massimiliano Maisano come commissario ad acta: subentra per una serie di atti specifici a Walter Messina, il dirigente generale dell’azienda ospedaliera in carica come commissario straordinario, per portare a termine i progetti per i quali sono disponibili le risorse riprogrammate in base all’articolo 20, relative al piano di investimenti per l’edilizia sanitaria.

«Ad oggi - si legge nel decreto firmato il 6 marzo dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e dal direttore generale ad interim Salvatore Requirez - non vengono rilevati significativi progressi e che le attività di progettazione non risultano ancora avviate per alcun intervento, anche se caratterizzate dall’urgenza al fine di evitare la revoca dei corrispondenti impegni di spesa da parte del competente ministero».

Per questo motivo Maisano, dirigente analista dell’Asp 6, attuale responsabile del servizio Gestione degli investimenti del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato regionale della Salute «dovrà provvedere - continua il decreto - in sostituzione del direttore generale-commissario straordinario dell’azienda Villa Sofia-Cervello, all’adozione di tutti i provvedimenti necessari ad avviare e definire la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento della progettazione degli interventi dell’Addendum Stralcio».

L’intervento più corposo riguarda la progettazione del nuovo ospedale Palermo Nord e del polo oncoematologico con una dotazione di 400 posti letto: sono pronti 240 milioni di euro - il 95 per cento in quota allo Stato e la restante parte, circa 12 milioni, di competenza della Regione - manca però proprio il progetto esecutivo per dare il via all’opera. Considerato inoltre che il termine per presentare la domanda al ministero della Salute scade il prossimo 18 settembre, potrebbero volare via i quasi 40 milioni destinati all’adeguamento e alla messa a norma del Padiglione A dell’ospedale Cervello che servirebbero tra l’altro per la ristrutturazione del pronto soccorso e per la realizzazione di nuovi posti di terapia intensiva e sub-intensiva. Ma l’assessore Volo, con la regia «ombra» del presidente della Regione, Renato Schifani, ha voluto imprimere una svolta designando il commissario ad acta per non perdere anche gli oltre due milioni di euro per la costruzione del nuovo reparto di medicina trasfusionale per la diagnosi e cura delle leucemie e per il trapianto del midollo osseo e altri tre milioni per l’acquisto di arredi e attrezzature e per l’allestimento di una camera bianca per la terapia genica da posizionare nell’unità di ematologia del padiglione Cutino dell’ospedale Cervello.

«Abbiamo voluto dare il segnale di un cambio di marcia - sottolinea il governatore della Sicilia - non soltanto perché rischiamo di perdere i fondi ma soprattutto per garantire una sanità pubblica migliore e più efficiente ai cittadini. Oltre agli stanziamenti per l’ospedale Cervello, abbiamo recuperato quelli per il polo pediatrico e stiamo definendo altri interventi per il Civico e per Villa Sofia mentre sull’Ingrassia, che ha una posizione strategica per coprire quella zona della città, attendo una risposta da parte dei tecnici per decidere in che modo bisogna ristrutturarlo. Agli assessori ho dato comunque indicazioni precise: occorre vigilare con attenzione sui possibili ritardi ed eventualmente intervenire con i poteri sostitutivi come è avvenuto nel caso dell’ospedale Cervello». Nella zona nord sorgerebbe un vero e proprio distretto ospedaliero: nella stessa area di Fondo Malacca - quella di Palermo Nord e del polo oncoematologico - l’Arnas Civico ha infatti il compito di completare l’eterna incompiuta del centro di eccellenza materno infantile per il quale sono stati sbloccati circa 118 milioni, integrando altri 51,3 milioni ricevuti all’atto della consegna dei lavori nel 2011, che dovrebbero così assicurare la totale copertura finanziaria.

 

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