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Rap, Caruso si dimette: «Lascio un'azienda migliore di quella che ho trovato»

Girolamo Caruso

Girolamo Caruso, amministratore unico della Rap di Palermo, si è dimesso con una lettera inviata al sindaco Roberto Lagalla, nella quale chiede di «convocare prima possibile la necessaria assemblea dei soci mirata ad approvare l’ultimo bilancio e a insediare la nuova governance». La decisione di Caruso - alla guida della società partecipata dal Comune che si occupa della gestione dei rifiuti nel capoluogo siciliano - «è maturata - si legge nella missiva - in considerazione di due ragioni: la prima è quella di aver avviato e reso concreto il rilancio dell’azienda e la seconda è quella di rendere più semplice il raggiungimento di nuovi equilibri che la compagine politica impone».

«Lascio a chi verrà dopo, certamente più bravi e competenti di me, un’azienda parecchio migliore rispetto a quella che ho trovato e sono anche certo che le importanti sfide che ci sono dietro l’angolo verranno egregiamente combattute e risolte», aggiunge Caruso, a capo della Rap da due anni e a titolo gratuito, nella lettera inviata al sindaco. La società conta 1.533 dipendenti.

Caruso ricorda che al momento del suo insediamento c’era una carenza di oltre 800 unità lavorative e, «dopo anni e anni di immobilismo siamo riusciti ad avviare il concorso per 46 autisti e 306 operai, risorse che entreranno in azienda entro luglio. Ho trovato - aggiunge - un parco automezzi di età media di oltre 14 anni. Siamo riusciti, anche qui dopo anni di immobilismo, a progettare ‘in housè capitolati tecnici per oltre 280 automezzi e attrezzature e trovare i correlati finanziamenti (Pon Metro) pari a oltre 32 milioni. Automezzi e attrezzature in consegna a partire da questo fine mese».

«Ho trovato - conclude - la discarica di Bellolampo invasa da 110 mila tonnellate di rifiuti (equivalenti a 4 mesi di raccolta a Palermo) a cielo aperto e una situazione economica a dir poco tragica discendente, tra l’altro, dai 35 milioni di extracosti "bruciati da Rap" negli anni 2019 e 2020. Siamo riusciti, con competenza gestionale analitica e progettuale, a trovare una disponibilità in discarica (cosa a cui nessuno aveva mai pensato) di oltre 600 mila mc di capacità di abbancamento (cioè 2 anni di rifiuti), evitando costi alla città per oltre 80 milioni di euro (per trasporto e abbancamento di rifiuti sulla penisola o all’estero) che avrebbero determinato il fallimento di Rap (verosimilmente anche il default del Comune) e il raddoppio della Tari. Ho fatto la cosa migliore nelle peggiori delle condizioni».

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