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Palermo, movida estiva: si potrà ballare fino a tardi solo nei locali ad almeno 100 metri dalle case

L'amministrazione lavora al regolamento per le attività serali

Il Charleston a Mondello

Le prime luci dell’alba sul mare con balli e musica a Palermo la potranno vedere in... pochi. La promessa di allungare gli orari di chiusura delle serate nei lidi fino alle 3,30 è mantenuta, ma si restringe il cerchio dei locali che potranno «permetterselo».

Gli altri, però, non resteranno a bocca asciutta in quella che si annuncia (e si spera) sia la stagione della ripartenza piena del turismo a Palermo. La costa è il gioiello per eccellenza e va riqualificata anche con interventi che il Comune ha piazzato in un regolamento già pronto da settimane in attesa di arrivare sulla pista di atterraggio (e con il voto poi di decollo) del Consiglio comunale.
La movida estiva rallenta quindi il passo e fa una sosta a Villa Whitaker. Lì, la prossima settimana, l’assessore comunale alle Attività produttiva Giuliano Forzinetti si siederà al tavolo con il prefetto Maria Teresa Cucinotta e con il questore Leopoldo Laricchia per definire gli ultimi ritocchi al regolamento che ridisegna il divertimento da Romagnolo, passando per Mondello e Addaura per arrivare a Sferracavallo. C’è un problema legato al disturbo della quiete dei residenti, se troppo vicini alle discoteche a cielo aperto dove i dj si scateneranno con tanto di decibel. Purché l’economia circolare dell’estate palermitana sul mare giri a pieno ritmo, si è trovata una possibile soluzione.

«I locali che sono a meno di cento metri dalle abitazioni - spiega - si dovranno accontentare di proporre feste danzanti solo fino all’una». Per fare un esempio e sempre che i locali in questioni sposino la possibilità concessa dall’amministrazione. Le Terrazze del Charleston, che hanno la giusta distanza, potrebbero tenere le porte aperte alle serate fino alle 3,30. Così pure, sulla stessa linea, ma più avanti, verso l’Addaura, il Telimar. Per il Mida e per i locali sulla spiaggia orario quasi da Cenerentole del divertimento: non proprio mezzanotte, ma appena un’ora dopo. Intanto, è un cambio di passo che dovrebbe aiutare le attività imprenditoriali, il cui bilancio è quasi unicamente legato alla stagione del sole.

Non solo Mondello, dove lo stesso Forzinetti ammette mancano gli spazi (ed i parcheggi) per potere essere l’unica offerta sul piatto. Caos e movida sono un connubio pericoloso, come testimoniano da mesi le tensioni e le risse nel salotto invernale degli amanti della notte: il centro storico. E anche per quella zona, che in estate resta comunque nevralgica per turisti e giovanissimi in cerca di drink e intrattenimento, il Comune riflette e ripensa le ipotesi che prevedevano originariamente la possibilità di fare musica nei dehors, per intenderci spazi e gazebo posizionati all’esterno dei locali, su strade e marciapiedi.

«Abbiamo constatato con i vigili urbani la difficoltà delle misurazioni sonore dai dehors che sono all’aperto - aggiunge Forzinetti -. Dopo la riunione con prefetto e questore, valuteremo eventualmente con il Consiglio se eliminare completamente il permesso o anticipare l’orario di conclusione delle serate danzanti finora fissato a mezzanotte nei fine settimana».

L’unico punto che è inamovibile è non arrivare senza regolamento approvato sul filo del rasoio, a ridosso dell’inizio della stagione estiva. A costo di anticiparne la fattibilità con una ordinanza. Certamente non cambierà l’articolo che prevede sanzioni per i titolari di locali della movida che violeranno ripetutamente le norme. Dalle chiusure dai 5 ai 180 giorni, fino alla revoca della licenza. E l’assessore ha già avviato il confronto per sfornare un ulteriore regolamento proprio sulle licenze per gestire locali in centro storico. Il famoso e controverso suk di via Maqueda è diventato bandiera trainante del cambiamento della città storica in cerca di ritrovata (e nobile) identità.

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