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Antitrust e caro voli per la Sicilia: ecco le tratte sotto osservazione. Schifani alla finestra

L'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo

L’Antitrust entra nella partita del caro voli da e per la Sicilia ed apre un’istruttoria che riguarda praticamente tutte le compagnie aeree che operano su queste tratte. Nel mirino, secondo la notizia anticipata dal Codacons, ci sono Ryanair, Wizz Air, easyJet e Ita. L’Autorità dovrà stabilire se le compagnie abbiano distorto la concorrenza, aumentando i prezzi dei biglietti aerei sulle tratte di collegamento tra le principali città italiane e la Sicilia durante le festività natalizie.

Il costo dei biglietti aveva scatenato le proteste di consumatori e della Regione Siciliana con tanto di esposti. In particolare il faro dell’Antitrust riguarderebbe i voli di classe «economy» sulle rotte definite dalle coppie di origine-destinazione alle cui estremità vi siano, da un lato, Palermo o Catania e, dall’altro, una delle seguenti città del Centro o Nord Italia: Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (comprensivo di Malpensa, Linate e Orio al Serio), Torino e Bologna. Le società oggetto dell’istruttoria, rileva l'associazione dei consumatori, sono le principali compagnie aeree che offrono servizi di trasporto aereo nazionale verso la Sicilia, con numero di frequenze operate che varia da tratta a tratta ma che, con riferimento alle tratte più rilevanti (quali la Milano/Palermo e la Milano/Catania e la Roma/Palermo, e la Roma/Catania), può arrivare complessivamente fino a 20 voli giornalieri per tratta.

«Attendiamo fiduciosi», dice oggi il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che sui costi dei viaggi per l'Isola aveva annunciato già l’8 dicembre scorso una denuncia all’Antitrust: «Qualche giorno fa ho preso un volo da Milano a Roma pagando 150 euro, poi da Roma a Palermo 580 euro, si commenta da sé», aveva raccontato, promettendo di «andare fino in fondo» e aggiungendo: «Ci siamo rivolti all’Antitrust e ci rivolgeremo anche alla Commissione europea».

Sulla questione aveva anche preso posizione il ministro Adolfo Urso, che a proposito di Ita aveva sottolineato come serva «ragionevolezza, soprattutto da parte di un vettore a capitale pubblico in via di privatizzazione». Sulla vicenda anche un’indagine di Assoutenti, secondo la quale un biglietto per la tratta Roma-Palermo (solo andata) arrivava a costare 370 euro con partenza il 21 dicembre e addirittura 511 euro se si partiva il 20 dicembre, praticamente più del volo Roma-New York che, nella stessa data, costava 459 euro.

Dal fronte delle compagnie aeree interviene easyJet, che respinge «fermamente» le contestazioni, confermando di aver sempre operato in conformità alle leggi e ai regolamenti in materia». Sottolineando che «collaborerà in piena trasparenza con le autorità al fine di dimostrare di aver sempre agito in modo lecito nel rispetto delle regole della concorrenza e nel migliore interesse dei consumatori».

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