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Il difficile cammino della giunta Schifani, FdI chiede 4 assessorati e la presidenza Ars

Salvo Pogliese

Per adesso prevalgono le incertezze, ma nella strada che in Sicilia porta alla formazione della nuova giunta regionale e dell’Ars, quanto mai lunga a causa del nodo scrutini e dei deputati ancora in bilico, cominciano ad emergere alcune certezze, almeno nei desiderata dei partiti di centrodestra.

Partiti che in settimana incontreranno il presidente eletto Renato Schifani per un primo dialogo post elezioni, come nel caso di Lega, Mpa e Nuova Dc, o per un secondo giro di consultazioni per quel che riguarda Forza Italia ed FdI, con quest’ultimo alleato che, per voce del suo coordinatore regionale, Salvo Pogliese, «visto il verdetto delle urne, dove siamo risultati primo schieramento in Sicilia, e considerata la rinuncia al nostro governatore uscente nella corsa a Palazzo d’Orleans», spiega al Giornale di Sicilia di aspettarsi per la sua compagine «lo stesso schema adottato nel 2017 per Fi. Dunque, quattro posizioni imprescindibili: quattro assessori, la presidenza dell’Ars», che appare scontata, «e la vicepresidenza della Regione».  Ma con quali nomi e per quali deleghe? Pogliese non dà indicazioni, «perché nel partito stiamo ancora discutendo e la rosa da presentare a Schifani non è pronta», ma gli assessorati devono essere di peso, «come Sanità e Infrastrutture».

Stessa discussione in atto nelle Lega, anche se il segretario siciliano, Nino Minardo, in attesa dell’elenco da stilare e far visionare al neogovernatore, rilancia sull’Agricoltura (a un ragusano) senza negare il desiderio di vedere un altro dei suoi in esecutivo e nel posto di vicepresidente vicario all’Ars. Desiderata che, se venissero accolti, complicherebbero i conti, a meno di non assegnare quattro deleghe anche a Forza Italia e solo una a testa ad Mpa e Nuova Dc. Resta aperta anche la questione della vicepresidenza semplice dell’Ars, che normalmente va all’opposizione. Ma a quale? Il coordinatore regionale dei Cinquestelle, Nuccio Di Paola, seppur «con grande serenità», auspica che il posto sia affidato al M5s, «perché ha avuto un po’ più di preferenze rispetto al Pd, al quale potrebbe invece toccare la presidenza della Commissione antimafia e la nomina da questore. Se così sarà, per me sarebbe un onore fare il vicepresidente dell’Assemblea».

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