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Palermo, in Consiglio la vertenza dei 2.400 lavoratori part-time. Il Pd: "Tempo pieno per dare servizi alla città"

Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo

La ripresa della macchina comunale passa anche dal potenziamento degli uffici. Ed ecco che oggi in Commissione Bilancio a Palermo si è tornato a parlare del futuro dei circa 2.400 dipendenti part-time che da tempo chiedono la trasformazione dei contratti.

"Il tempo pieno - commenta Maria Pagano, delegata sindacale del sindacato di base Usb - è l'arma per combattere il dissesto funzionale del Comune. A regime la pianta organica dovrebbe essere composta da circa 7.500 dipendenti, ma ad oggi sono circa 5000, la metà dei quali part-time. Si va da un minimo di 13 ore settimanali a un massimo di 25. Gli uffici hanno evidente bisogno di personale, ed è per questo che l'amministrazione ha difficoltà a erogare i servizi al cittadino e di incassare oneri e tasse".

Ed ecco che la Commissione Bilancio disporrà l'audizione del sindacato per ascoltare le richieste dei lavoratori. Si tratta di circa 2400 dipendenti ex Lsu che nel 2009, ai tempi della giunta Cammarata, furono stabilizzati ma con contratti part-time. Non per tutti però scattò l'assunzione, tanto che ancora oggi i precari sono 90.

Già a giugno il sindacato Usb aveva proclamato lo sciopero per tutti i dipendenti del Comune di Palermo, con un contestuale presidio davanti alla Prefettura. Secondo il vecchio piano di riequilibrio l'estensione oraria è perseguibile nell'arco di alcuni anni, un periodo di tempo infinito per Maria Pagano che auspica altre soluzioni. "Nel momento in cui sarà ritrattato il piano di riequilibrio, la cosa più semplice da fare è destinare una parte dei fondi da Roma per la trasformazione dei contratti. Consentirebbe di rimettere in moto la macchina amministrativa già da gennaio, di tamponare problema, erogare servizi e completare i progetti del Pnrr".

Sul caso è intervenuto oggi in Commissione Carmelo Miceli, consigliere del Pd, il quale ha chiesto chiarezza sul futuro dei lavoratori e sollecitato la Commissione affinché si proceda a dare corso all'audizione del sindacato di base Usb.

"Oggi più che mai - aggiunge Miceli - è indispensabile portare i contratti degli impiegati part-time a 36 ore e stabilizzare i 90 ex Lsu per mettere la macchina comunale nelle condizioni di funzionare e garantire al tempo stesso un impiego certo e dignitoso a lavoratori che da ormai 24 anni sono al servizio dell'amministrazione".

Miceli annuncia anche che porterà la questione domani in Consiglio comunale: "A regime la pianta organica del Comune dovrebbe avere 7.500 dipendenti, ma ad oggi sono circa 5000, la metà dei quali è part time. Se l'amministrazione comunale ha difficoltà a erogare i servizi al cittadino e a incassare oneri e tasse è per questo motivo. Il Polo tecnico è bloccato, l'ufficio legale è ridotto all'osso e non riesce a gestire i contenziosi sui grandi appalti. La soluzione è inserire nel patto con Roma sul piano di riequilibrio anche le somme che consentirebbero la trasformazione dei contratti e la stabilizzazione dei precari, anche in funzione dei progetti del Pnrr da completare".

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