La Corte di Cassazione, sezione elettorale, questa mattina si è pronunciata sul ricorso presentato da Dino Giarrusso contro il simbolo Sud Chiama Nord e lo ha respinto dichiarandolo inammissibile.
Lo dice il presidente di «Sud chiama Nord» Ismaele La Vardera, che fa parte della squadra di Cateno De Luca, ex sindaco di Messina candidato alla presidenza della Regione siciliana e che ha annunciato che presenterà liste per le Politiche.
«Con Giarrusso - dice La Vardera - il percorso si è interrotto dopo che lo stesso aveva avanzato pretese lontane dal nostro modo di fare politica, richieste che abbiamo ovviamente respinto. La nostra linea è sempre stata chiara, le candidature devono essere espressione del territorio. Sarà stata questa la molla che ha spinto Giarrusso a presentare il simbolo «Sud chiama nord - Giarrusso» senza avere alcuna titolarità né diritto a farlo? Domanda che sorge spontanea e la cui risposta lasciamo all’elettorato, già una prima e fondamentale risposta è arrivata. Contro tale utilizzo abusivo abbiamo presentato una memoria al Ministero e diffidato Giarrusso all’immediato ritiro del simbolo riservando ogni azione legale a tutela dei diritti del Movimento». «Dopo le nostre azioni -continua - il Ministero aveva invitato Giarrusso a modificare il simbolo o a ritirarlo. Cosa che ha fatto, presentando però contemporaneamente una opposizione contro di noi per impedirci di partecipare alle elezioni! Questa ulteriore temeraria azione è stata respinta dalla Corte Suprema di Cassazione che stamattina, al termine dell’udienza, ha dichiarato l’inammissibilità dell’opposizione. È stato oggi ribadito che l’unico soggetto legittimato all’utilizzo del contrassegno di Sud chiama Nord è il presidente quale legale rappresentante, ovvero sono io».
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