«Io vorrei delle notizie più precise, non mi fido tanto delle inchieste giornalistiche ma più di quello che dicono i magistrati». Lo ha detto Maria Falcone, commentando, a margine del convegno «Le mafie a trent'anni dalle stragi» in corso a Napoli, le rivelazioni contenute nell’inchiesta di Report sulla strage di Capaci.
«La mafia - ha aggiunto Maria Falcone - si può vincere soltanto attraverso una repressione forte, ma anche attraverso la partecipazione della società civile perché la mafia, come diceva Giovanni, è un fatto culturale e dobbiamo batterla sul campo culturale». Falcone ha sottolineato anche l’importanza «di andare nelle scuole» e «ultimo fondamentale metodo per battere la mafia è creare sviluppo e levare manovalanza alle mafie».
«Il lavoro che si è fatto e si sta facendo - ha detto l’ex procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho - è tantissimo. Non è il lavoro di Report, ma è tutto quello che è stato acquisito e che è alla valutazione dei magistrati di Caltanissetta e di Firenze, con il contributo dei magistrati di Palermo, Catania e Reggio Calabria, che con quelli di Caltanissetta e Firenze, svolgono un lavoro di gruppo e di condivisione importantissimo».
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