Il caso Miccichè, con l'attacco a Musumeci, anche se poi smentito, provoca reazioni non solo nella coalizione di centrodestra, ma anche nel centrosinistra.
Alle dichiarazioni del presidente dell'Ars fanno seguito il commento del candidato sindaco Franco Miceli che lo accusa di incoerenza e quello del deputato del Pd e candidato al Consiglio comunale Carmelo Miceli che invece invita la coalizione a dialogare con lo stesso Miccichè.
«Il presidente dell'Ars in una schietta intervista pubblicata da La Stampa, importante quotidiano che purtroppo non arriva in Sicilia, definisce Nello Musumeci 'un fascista catanese' che tratta i suoi assessori come degli 'ascari'», dice Franco Miceli, che poi aggiunge: «Condivido il giudizio di Miccichè. Osservo soltanto - prosegue - che il leader siciliano di Forza Italia sta sostenendo la candidatura a sindaco di uno degli assessori di Musumeci. È palese che non lo sta facendo volentieri, ma alla fine dei conti Miccichè non ha saputo tenere il punto e ha finito per sostenere il candidato imposto da chi lui stesso giudica fascisti».
Carmelo Miceli, invece, esorta il centrosinistra a cambiare linea: "Miccichè accusa Musumeci di essere fascista? Non so se il presidente dell'Ars abbia davvero smentito le dichiarazioni riportate da La Stampa, ma se non fosse così la mia coalizione dovrebbe creare le condizioni per portarlo a essere coerente con le sue affermazioni. E se fossi io a dirigere la baracca lo inviterei ad un tavolo per rompere con la peggiore destra fascista di sempre". Dunque l'invito alla coalizione di cui fa parte: "Piuttosto che criticare chi dice cose vere, sarebbe auspicabile che il centrosinistra facesse di tutto, prima della presentazione delle liste, per isolare in ogni modo i sovranisti e i fascisti".
Reazioni anche da M5s. Il capogruppo all'Ars Nuccio Di Paola commenta: “Dopo le recenti dichiarazioni di Berlusconi anche Micciché comincia ad accorgersi dell'importanza del Reddito di cittadinanza fatto dal M5S e da Conte? Bene, poco alla volta tutti saranno costretti a riconoscere che si tratta di uno strumento che funziona”.
“Miccichè – dice Di Paola – ammette chiaramente che il suo elettorato riconosce l'importanza di questo strumento che fino a poco tempo fa anche il suo partito osteggiava nettamente. É probabilmente il primo passo verso il pieno riconoscimento da parte sua dell'utilità di questa norma”.
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