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Palermo, Forza Italia divisa: Armao non si candida e attacca Miccichè

Gianfranco Micciche e Gaetano Armao (foto Alessandro Fucarini)

«Oggi è troppo tardi. È la colpa è dell’atteggiamento di Micciché»: Gaetano Armao, assessore all’Economia, dice no all’invito a entrare in lista per le Amministrative e rompe subito la tregua in Forza Italia tornando a criticare il coordinatore regionale. L’accordo fra gli uomini di Berlusconi e il centrodestra per sostenere Roberto Lagalla a Palermo, rinunciando a candidare Francesco Cascio, non chiude la partita. Il clima, alla vigilia del decisivo voto all’Ars sulla Finanziaria, è di nuovo incandescente.

Seduti l’uno accanto all’altro nella prima fila di posti all’aula bunker nel giorno della commemorazione di Falcone e Borsellino a 30 anni dalle stragi, Micciché e Armao sembrano perfino dialogare. Si scambiano qualche parola all’orecchio. A pochi metri da Mattarella il clima è molto istituzionale. Ma dietro le quinte il braccio di ferro fra le due anime di Forza Italia è di nuovo in atto e riguarda la leadership e la linea del partito soprattutto sulla ricandidatura di Musumeci. Mercoledì era stato Micciché a spronare l’assessore, che insieme a Marco Falcone guida l’ala a lui ostile. «Armao aveva detto che si sarebbe candidato al Consiglio comunale. Poi, quando noi sostenevamo Cascio, ha fatto marcia indietro, dicendo che non poteva andare contro Lagalla. Oggi questo problema non c’è più. E poi, diciamolo pure, Armao non ha mai avuto modo di dimostrare quanto vale. Chi rimarrà seduto in poltrona poi non potrà considerarsi protagonista della vita del partito».

Ma ieri l’assessore ha risposto di no all’appello del coordinatore: «Avevo dato la mia disponibilità un mese fa a Roma al convegno di FI, senza che arrivasse alcun riscontro dal vertice del partito regionale, mentre imperversavano soluzioni che portavano a dividere il centrodestra, che solo adesso ha trovato la necessaria unità. Nel frattempo la situazione è cambiata e già prima di Pasqua ho deciso con i miei collaboratori di orientarci diversamente, nel rispetto degli impegni della legge di bilancio. Sosterrò convintamente Forza Italia, alla quale aderisco. Trovo però poco appropriato dover rispondere a inutili polemiche alcune volte alternate a improperi da parte del presidente dell'Ars nella qualità di coordinatore del partito: un doppio ruolo che nuoce alla carica politica e a quella istituzionale. Da giurista, prima che da esponente di governo, trovo questa commistione non consona a ruoli istituzionali. Sono certo che la ritrovata unità consentirà di ritrovare un nuovo equilibrio». Da qui la conclusione dell’assessore: «Non mi tirerò indietro in campagna elettorale e nella lista ci saranno due candidati sostenuti da me, ma ho il dovere di pensare alla Finanziaria e a mettere in atto il piano che darà sicurezza ai conti della Regione».

Un piano che Armao annuncia di avere definito proprio in questi giorni di vigilia del voto sulla Finanziaria. Martedì era arrivato da Roma un primo aiuto da 270 milioni. Oro colato per una Regione che deve ancora trovare copertura a un miliardo di spese, non a caso congelate. Ora Armao annuncia una nuova iniezione di denaro fresco: «Abbiamo avuto conferma da governo Draghi che a giorni avremo la disponibilità di altri 211 milioni che ci permetteranno di scongelare subito altre spese previste in Finanziaria». Si tratta di somme che la Regione avrebbe dovuto utilizzare per colmare i vecchi disavanzi e che ora possono essere utilizzate per le spese del 2022. «Inoltre - ha aggiunto Armao - attendiamo a breve la definizione di un braccio di ferro che va avanti dal 2006 sulla restituzione delle accise. Lo Stato non ci ha mai versato la compensazione per l’aumento della nostra compartecipazione alle spesa sanitaria. Una sentenza della Consulta ha dato vita a un tavolo tecnico che ci ha riconosciuto 600 milioni. Attendiamo l’ultimo atto del ministero per avere queste somme». Come primo anno, arriveranno probabilmente sotto forma di fondi che la Regione può evitare di versare allo Stato per le varie partite finanziarie in atto, ma ciò, assicura l’assessore, permetterà di dare copertura a tutte le spese oggi congelate. Da lunedì all’Ars si capirà se tutto ciò basterà a tenere unita la maggioranza che sostiene Musumeci.

 

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