La Tari non aumenterà. Il Consiglio comunale ha dato il via libera al Pef Tari, il piano economico finanziario 2020 che comprende l'elenco dei costi che poi concorrono a formare la tariffa che giungerà nelle case dei residenti. Ma ad aggravare il peso dei costi, c'erano i 26 milioni di extra costi sostenuti dall'azienda di igiene ambientale per portare i rifiuti a Catania e Lentini dopo la saturazione delle vasche a Bellolampo.
La legge diceva che i maggiori costi potevano essere però contabilizzati sulle bollette nei tre anni a venire. Ma con questa soluzione delineatasi a Sala delle Lapidi e confluita nella delibera si sono utilizzati i finanziamenti dello Stato del cosiddetto «fondone» stanziato per fare fronte ai maggiori costi e alle minori entrate a causa della pandemia La conseguenza è che il costo totale del servizio da «spalmare» sui contribuenti rimane fisso a 128 milioni all'anno e nessun aumento nemmeno per l'anno prossimo (almeno si spera). Le risorse del «fondone», comunque, la giunta ora li potrà immediatamente stornare alla Rap che in queste ultime settimane è stata costretta a boccheggiare, coi sindacati sul piede di guerra per il calo di attenzione rispetto ai loro problemi. La delibera ha avuto a Sala delle Lapidi un'approvazione plebiscitaria.
In realtà avrebbe dovuto essere la Regione, secondo le ragioni esposte da Palazzo delle Aquile, a sborsare le risorse per gli extracosti. Ma dalla Regione dei 43 milioni compresa la gestione delle vecchie vasche, non è arrivato nemmeno un euro. Per questo l'amministrazione ha annunciato di avere fatto ricorso alle via giudiziaria citando in giudizio la Regione.
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