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Stragi di mafia e prima repubblica, Umberto Gentiloni all'università di Palermo

Umberto Gentiloni

Oggi al S. Rocco, ore 16, il Dipartimento di scienze politiche dell'università di Palermo guidato dal professor Costantino Visconti avvia il ciclo di incontri dell'Officina 92/22 in occasione del trentennale delle stragi mafiose, con la conferenza di Umberto Gentiloni su "La crisi della repubblica dei partiti tra politica interna e internazionale". Gentiloni è professore ordinario di storia contemporanea alla sapienza di Roma e oltre collaborare come editorialista a Repubblica, ha pubblicato numerosi saggi sull'influenza delle dinamiche sull'influenza esercitata dalla politica internazionale e in particolare di quella statunitense sul sistema politico italiano.

E' proprio questo il nodo che si proverà ad affrontare nel dibattito con gli studenti in Aula Borsellino. Quanto hanno influito le dinamiche internazionali nell'eclissi della prima repubblica che si determinò nel 1992 con il crollo dei partiti tradizionali, sotto i colpi delle inchieste milanesi di Mani Pulite e delle stragi di Capaci e via D'Amelio? Fu il collasso di un sistema per ragioni endogene e per effetto di un'onda lunga e antica che aveva già logorato la politica italiana, i suoi attori individuali e collettivi? Oppure si innescarono in quell'anno spartiacque, il 1992, una serie di fattori interni ed esterni al sistema politico italiano che seppur autonomi nella loro genesi concorsero insieme, a volte legandosi l'uno all'altro, a determinare quegli eventi?

Il ciclo di incontri  inizia oggi ma   andrà avanti fino a maggio  con un seminario conclusivo il 30 settembre.  Coordinato da Costantino Visconti, Tommaso Baris, Antonino Blando e Manoela Patti, si incentra su diversi aspetti, leggendoli insieme e ragionando su come eventi così diversi, ma collegati, sono stati raccontati nei decenni successivi. «L’obiettivo dell’Officina è rimettere la storia nelle mani giuste, ovvero nelle mani dell’analisi storica per riparare, dove possibile, alle strozzature, alle riduzioni della storia affidata alle mani delle inchieste giudiziarie - spiega il professore Visconti -. La giustizia penale ricerca responsabilità individuali, mentre la ricostruzione storica spiega quello che è accaduto. E la giustizia penale è stata sovraccaricata di risposte che non poteva dare, dando vita a dei mostri come i depistaggi di Caltanissetta e mostriciattoli come il processo sulla trattativa Stato-mafia».

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