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A Palermo riapre il Ponte Corleone. Gelarda: «Multe da restituire». L'assessore: «Populista»

Il Ponte Corleone fino a ieri (foto Fucarini)

«Da questa notte ha completamente riaperto il ponte Corleone, anche direzione Catania. Un ponte simbolo dell’incapacità gestionale dell’amministrazione Orlando». È quanto dichiara il consigliere comunale di Palermo, Igor Gelarda, della Lega, che aggiunge: «Abbiamo assistito al balletto delle competenze prima, alla chiusura poi e alla riapertura. La verità è che la struttura, costruita negli anni '60, non ha mai avuto manutenzione. Nel 2005 c'era stato già un primo allarme e una limitazione con 11 tonnellate per asse e un massimo 30 km/h di velocità. Un campanello d’allarme restato lettera morta. Fino al 2018 quando a seguito di una polemica sollevata in aula l'amministrazione comunale, guidata da Orlando, insieme all’allora assessore Arcuri, dichiarava che il ponte era “relativamente sicuro”. Sicuro, fino ad un certo punto perché il Comune imponeva il limite di 30 km/h. E impone anche un controllo della velocità con il posizionamento di autovelox: dapprima saltuariamente, dallo scorso agosto con una postazione fissa».

«La relazione tecnica, redatta dalla Icaro Progetti ed effettuata con carotaggi della struttura, smentisce le tesi del Comune e anzi - prosegue Gelarda -, invita a spostare il limite da 30 a 50 km/h. E così, oltre il danno di una struttura carente per la città di Palermo, la beffa di un limite di velocità non necessario. Nel frattempo, quanti verbali sono stati elevati ai palermitani? Quante sanzioni sono state notificate senza che realmente ve ne fosse bisogno? Quanti automobilisti sono stati costretti a pagare una sanzione ingiusta? Adesso sarebbe giusto che il Comune restituisse queste somme, frutto di indicazioni sbagliate e di scelte ancora più sbagliate. Alla fine ad andarci di mezzo come al solito sono i palermitani», conclude Gelarda.

Anche l'assessore comunale Maria Prestigiacomo ha diffuso una nota. «Dopo quanto relazionato dalla Icaro Progetti nell’ambito delle attività di verifica, progettazione e manutenzione del Ponte Corleone, da oggi la struttura torna transitabile in entrambe le due corsie per senso di marcia. Il Comune, inoltre, sta monitorando il traffico per l’eventuale riapertura delle strade laterali», dice l'assessore. «Va tuttavia precisato - aggiunge - che il problema Ponte Corleone ha origine nel 2002, quando venne fatta la prima relazione sullo stato della struttura e, in seguito, i primi lavori di consolidamento richiesti dai professionisti che allora si occuparono delle indagini. A questi interventi, nel 2018, se ne aggiunsero altri, fatti dall’attuale amministrazione che, nel 2021, è intervenuta nuovamente anche sulle gronde laterali, che provocavano infiltrazioni, e sui giunti più ammalorati. Oggi l'Anas sta redigendo il progetto di messa in sicurezza del ponte, che sarà ultimato entro giugno e, a settembre, grazie alle somme destinate dal Patto per il Sud alla Circonvallazione di Palermo, inizieranno i lavori di messa in sicurezza. Va precisato che dei 50 milioni inizialmente destinati alla città, possiamo disporre soltanto di 10 milioni, dei quali, tolte le progettazioni per ponti laterali e svincolo Perpignano, solo i 7 rimanenti potranno essere utilizzati per la messa in sicurezza del ponte».

«Ricordiamo infine - conclude l'assessore Prestigiacomo -  che dopo una denuncia fatta alla Procura, i vigili del fuoco hanno imposto al Comune vincoli stringenti sia sulla velocità che sui carichi a tutela della sicurezza pubblica e lo stesso Comune è stato obbligato a relazionare alla Procura mensilmente. Oggi, alla luce della relazione della Icaro Progetti che, con la sua certificazione garantisce la transitabilità del ponte per altri cinque anni e delinea la percentuale di sicurezza della struttura, il Comune ha avuto la possibilità di riaprire il ponte con le dovute prescrizioni e cautele imposte da chi ha fatto i rilievi. Quindi, allo stato attuale, affermare che il Comune ha sbagliato a fare le precedenti restrizioni dimostra che si parla senza conoscere la realtà. Le dichiarazioni populiste di chi non conosce quanto accaduto prima non aiutano i cittadini a conoscere la verità su problemi che hanno dovuto vivere sulle proprie spalle» conclude.

 

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