L’accordo raggiunto con cinque banche per la chiusura anticipata dei contratti swap, stipulati nel 2005 e nel 2006 a copertura di tre mutui contratti con Cassa depositi e prestiti, consente alla Regione siciliana di risparmiare 49,5 milioni di euro rispetto al mark to market, pari a 63 milioni, e di liberare ulteriori risorse in bilancio per un totale di 117 milioni, cui vanno aggiunti i 120 milioni della rimodulazione del mutuo con Cdp. Palazzo d’Orleans dunque dovrà versare soltanto 13,5 milioni in totale a Nomura International plc, Bank of America Europe Dac, Banca nazionale del lavoro Spa, Deutsche bank Ag London e Unicredit Spa. Si chiude così una lunga trattativa che in una certa fase si era interrotta, con la Regione che aveva citato in giudizio davanti al Tribunale di Palermo le banche, e con i gruppi bancari che a loro volta avevano aperto un contenzioso a Londra.
Risoluzione consensuale
«Senza alcuna ammissione di responsabilità, le parti hanno raggiunto un accordo per risolvere consensualmente e anticipatamente le residue operazioni di swap», aveva detto nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, mantenendo riservati i termini dell’accordo. Numeri che emergono dopo che l’assessore stamani è stato sentito in audizione dalla commissione Bilancio dell’Assemblea siciliana, che l’ha convocato proprio per avere contezza dell’intesa raggiunta con le banche.
La riqualificazione finanziaria
«La scelta del governo regionale di rinegoziare i contratti derivati ha visto la Regione siciliana assumere il ruolo di istituzione-pilota per la definizione dell’operazione di riqualificazione finanziaria volta alla eliminazione di pesanti oneri aggiuntivi sui bilanci regionali in una prospettiva di gestione attiva del debito», si legge nella relazione consegnata al presidente della commissione Bilancio. «L’accordo si è chiuso con uno sconto pari a circa l’80% del valore attuale dei flussi futuri e pari a circa il 15% del valore contestabile, per nullità dei contratti, equivalente al costo finale atteso dei cinque derivati: una percentuale elevata rispetto alla probabilità di successo se la Regione avesse deciso di andare a fondo col giudizio per nullità», spiega all’ANSA Damiano Colnago, managing partner della società newyorkese Seda Experts ed esperto di derivati e finanza strutturata che ha assistito l’assessorato all’Economia nella verifica degli swap e nella fase della trattativa con le banche.
Benefici totali per 117 milioni
È stato valutato anche quale risparmio la Regione avrebbe ottenuto, nello stesso periodo, se al posto dei derivati avesse sottoscritto contratti per prodotti finanziari più semplici ed in linea con i propri obiettivi finanziari e profilo di rischio: la cifra emersa è stata di circa 50 milioni di euro. «Praticamente una somma equivalente a quella che la Regione ha risparmiato firmando l’accordo con le banche», aggiunge Colnago. Per l’assessore all’Economia, con quest’accordo, «il valore in termini di risparmio per la Regione, considerati ulteriori benefici finanziari, ammonta a complessivi 117,11 milioni, a questi vanno aggiunti circa 120 milioni per investimenti rinvenienti dalla rimodulazione operata con Cdp che consente di chiudere con un consistente risparmio - unico nel panorama degli enti regionali che hanno concluso analoghe transazioni - una esperienza nella quale di fronte a minimi benefici le finanze regionali hanno dovuto sopportare oneri assai gravosi».
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