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Il Comune di Palermo senza soldi: ecco i pagamenti che saltano

Palazzo delle Aquile illuminato con il tricolore nel giorno della Festa della Repubblica

Niente soldi nelle casse del Comune di Palermo, in stato di pre-dissesto. Bloccate tutte le procedure esecutive nei confronti del Comune. Niente pignoramenti fino a nuovo ordine e chi ha il titolo esecutivo in mano è come se avesse al momento una pistola senza pallottole, inutilizzabile. Arrivano i primi effetti del pre-dissesto. L'avvio della procedura per la redazione del riequilibrio finanziario votata dal Consiglio comunale ha avviato le pratiche per una corsa che non si può più fermare. E che produce conseguenze. Ad esempio quelle segnalate da Paolo Bohuslav Basile, ragioniere generale, con alcune note che hanno il carattere di urgenza. Ha scritto per prima cosa alla tesoreria comunale, gestita dalla Banca nazionale del lavoro, sottolineando appunto il tenore della norma (D. Lgs 267/2000, art. 243 bis) secondo cui «le procedure esecutive intraprese nei confronti dell'ente sono sospese dalla data di deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio pluriennale, fino alla data di approvazione o di diniego» del provvedimento. Significa, in altre parole: non accettate pignoramenti sui conti correnti dell’amministrazione.

Le conseguenze del pre-dissesto sono numerose e riguardano anche il personale. Ne parla Giancarlo Macaluso nei due articoli scritti sul Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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