La giunta di Leoluca Orlando perde due pezzi. Si tratta di Toni Costumati e Leopoldo Piampianio, rispettivamente titolari delle deleghe a Ville e Giardini e Mercati e Sanità, che hanno rassegnato le dimissioni. Un gesto diretta conseguenza del braccio di ferro degli ultimi giorni fra il sindaco e Italia Viva che aveva chiesto un rimpasto a Palazzo delle Aquile.
Orlando aveva respinto la proposta dei renziani e nelle ore successive nove assessori avevano presentato un documento di adesione alle posizioni del primo cittadino. L'intensa squadra di governo della città, dunque, ad esclusione di Piampiano e Costumati che adesso hanno deciso di lasciare.
"Toni Costumati - dice Orlando - mi ha presentato una motivata lettera di dimissioni nella quale manifesta le ragioni di disappunto per quanto si è creato anche in riferimento alla sua esperienza culturale e politica. Dimissioni che accetto procedendo alla nomina di un nuovo assessore. Leopoldo Piampiano mi ha confermato, senza alcuna ulteriore considerazione, di riconoscersi pienamente nella posizione di Italia Viva. Procederò, pertanto, alla nomina di un nuovo assessore".
Dura la reazione dei consiglieri comunali del centro destra: "Apprendiamo dalla stampa, non con stupore, delle dimissioni degli assessori di Italia Viva. Riteniamo che l’esperienza Orlando possa definirsi ormai conclusa e che sia naufragato ogni progetto in cui avevano creduto inizialmente anche le forze politiche di centro sinistra che lo avevano sostenuto". La nota è firmata da Igor Gelarda e Alessandro Anello per la Lega; Giulio Tantillo e Andrea Mineo per Forza Italia; Francesco Scarpinato e Mimmo Russo per Fratelli d'Italia; Claudio volante per Diventerà Bellissima ed Elio Ficarra per l’Udc, unitamente al consigliere di Circoscrizione Andrea Aiello (Udc).
"Prendiamo atto - aggiungono - del tardivo pentimento di Italia Viva che ha causato ingente danno alla città e che si sarebbe potuto evitare con il voto di sfiducia già presentato in aula. Ribadiamo che il progetto politico del centro destra continua ad essere diametralmente opposto a quello di chi sino ad adesso ha sposato e sostenuto la folle politica Orlandiana. Prenda atto il sindaco che la città è in ginocchio, vive innumerevoli emergenze quali cimiteri, rifiuti, trasporti, infrastrutture, servizi essenziali inesistenti, scuole, e che in aula non vi e’ più una maggioranza per continuare la sua esperienza".
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