Il Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati (COA) e la camera penale di Palermo chiedono alle autorità competenti l'istituzione del garante per i diritti dei detenuti di Palermo, attraverso due delibere rispettivamente del 18 febbraio e del 13 marzo. Richieste che si uniscono a quelle del Comitato Esistono i Diritti che da oltre due anni si batte affinchè venga istituita questa nuova figura all'interno delle carceri palermitane. "Dopo l’ultimo tragico episodio avvenuto al Pagliarelli di Palermo - dichiarano i copresidenti avv. Annalinda Cordaro e Avv, Marco Traina - non possiamo più aspettare, il garante comunale è diventata una priorità". Il comitato decide di lanciare l’ennesimo appello al Consiglio Comunale ed in particolare al Presidente Totò Orlando: “Noi donne e uomini diversi per storia, cultura e orientamento politico, chiediamo con forza al Consiglio Comunale di Palermo l’istituzione di un Garante per i detenuti per la città metropolitana di Palermo. A partire dallo scorso marzo i detenuti sono stati costretti a vivere in uno stato di isolamento che si è andato a sommare a quello di per sé prodotto dalla carcerazione. Il carcere - continuano - è un luogo dove purtroppo si vive affollati, dove è complicatissimo mantenere le distanze, dove le condizioni igienico-sanitarie non sono sempre ottimali". "Il carcere è di per sé un luogo capace di acuire i rischi per la salute - dicono -. Molto spesso i luoghi di detenzione sono privativi non solo della libertà personale delle persone recluse ma anche di un’altra serie di diritti soggettivi che si vogliono preservare e tutelare". L’art. 27 della Costituzione prevede che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. "Occorre trovare una nuova spinta per evitare che il dettato Costituzionale non resti solo un auspicio, come purtroppo da tempo pare essere", aggiungono.