Ricorre oggi l'anniversario della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, segregato e poi ucciso, sciolto nell'acido, dalla mafia. Tante le commemorazioni ad Altofonte e San Giuseppe Jato.
"25 anni fa veniva ucciso il piccolo #GiuseppeDiMatteo, un delitto che ha ricordato al mondo tutta la bestialità di Cosa Nostra. Era nato nel 1981, come la generazione che in Sicilia e in tutta Italia ha urlato il suo no alla mafia. Non dimentichiamo". Lo scrive su Twitter il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.
"Spesso si sente dire che la mafia sia nata sulla base di codici d’onore, a difesa di valori antichi, per imporre quei valori di giustizia che lo Stato non assicura". Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, ricordando l’omicidio del piccolo Giuseppe di Matteo.
"Tanti, ancora oggi, si rivolgono ad uomini d’onore per ottenere giustizia, lavoro, riconoscimento di diritti negati, perché la mafia è stata capace di costruire intorno a sé un ampio consenso sociale, diffondendo falsi miti, come quello che essa sia nata a difesa della 'famiglia', avendo un sacro rispetto di donne e bambini - ha detto -. Che lo si vada a dire ai familiari di Giuseppe Di Matteo, soffocato e poi sciolto nell’acido affinché non rimanesse traccia del suo cadavere 25 anni fa, dopo esser stato rapito 779 giorni prima, quando aveva neanche 13 anni, per dissuadere il padre dal collaborare con gli inquirenti fornendo informazioni decisive per contrastare Cosa Nostra".
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