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Palermo, Orlando: "Resto al mio posto sino al 2022, farò il sindaco anche da solo"

Leoluca Orlando

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si allontana da Sinistra Comune e da Giusto Catania. «Resto al mio posto sino al 2022, anche da solo. E chi vuole starci ci stia», dice in un'intervista al Giornale di Sicilia.

Una posizione, quella del primo cittadino, che segue l'autosospensione proclamata dall'assessore alla Mobilità dopo lo strappo di una larga fetta della maggioranza che non voleva il finanziamento alle opere collaterali per 43 milioni al tram. Poi Sala delle Lapidi non ha mollato e ha riscritto il bilancio. Orlando smentisce la ricostruzione: «Era l’unico modo per raggiungere il risultato – dice nell'intervista a firma di Giancarlo Macaluso –, correggere in giunta la delibera avrebbe significato nuovi pareri e un nuovo iter con rischio di non arrivare in tempo: una catastrofe per la città».

«Nessuna novità – dice il primo cittadino -, io le cose che sono state proposte le condivido. L’emendamento non mi ha offeso. Una forza politica, invece, l’ha interpretato come uno sgarbo e non ha votato il bilancio (il riferimeto è a Sinistra Comune, ndr). Sbagliando. Ammetto le critiche all’emendamento: ma sul metodo, non sul merito delle cose che bisogna fare».

E sull’opera strategica delle nuove linee di tram c’è una nuova impostazione: «Il tram si deve fare coi soldi dello Stato, 198 milioni. Se poi il Consiglio vorrà nuove opere deciderà in libertà di fare un mutuo e di destinare nuove risorse. Ma sarà una scelta dell’Aula». E se ci fosse l’opposizione a nuovo indebitamento «vuol dire che si eliminerà la linea E1 che collegherà viale Francia alla zona dello Stadio, facendo saltare anche il terminal» recuperando 21 milioni.

L'intervista completa nell'edizione di Palermo sul Giornale di Sicilia.

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