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Rivolta nella Lega a Palermo: "Gestione autoreferenziale del partito"

Matteo Salvini

In una terra complessa come la Sicilia abbiamo aderito e sostenuto la Lega, che pure nel passato aveva avuto parole dure sul sud e sulla nostra Isola, perché crediamo in un Paese unito che abbia come valore imprescindibile il superamento dei punti di contrasto, sale di democrazia e di confronto costruttivo.
Noi crediamo in Matteo Salvini e nel grande progetto di rinnovamento che ha in cantiere per il nostro Paese e la Sicilia può, anzi deve esserne parte attiva e protagonista.

Un progetto, dunque, che deve individuare un approdo naturale attraverso un reale cambiamento della classe politica siciliana.  E su questo, siamo certi, come più volte affermato dal nostro leader nazionale, che intenda includere la Sicilia in una visione moderna e lontana da vecchie logiche politiche. Sembra, invece, che altri vogliano fare diventare i nostri luoghi solo e soltanto spazi di conquista elettorale non ponendo l’attenzione sulle reali problematiche che questi territori vivono ogni giorno. Chiediamo, dunque, un immediato intervento dei vertici nazionali e del commissario regionale del partito in Sicilia Stefano Candiani.

Lamentiamo, inoltre, una gestione unilaterale da parte di alcuni rappresentanti del partito a Palermo e in provincia, che rende impossibile ed ostacola la crescita del progetto politico fortemente voluto da Matteo Salvini e di una assoluta assenza e forma di dibattito interno. Abbiamo aderito, votato e fatto votare la Lega per cambiare le logiche del potere, non per vedere riaffermato quel sistema figlio di una politica parassitaria fatta di interessi personali.

Dunque, nell’affermare massima fiducia e stima al leader federale Matteo Salvini e al commissario regionale per la Sicilia Stefano Candiani, vogliamo ribadire di non riconoscerci nell’attuale gestione del partito in Sicilia occidentale affidata ad Igor Gelarda e Antonio Triolo, dei quali disconosciamo le scelte, i metodi e la visione politica. E dai quali con chiarezza, prendiamo massima distanza.
A ciò si aggiunge anche il dissenso manifestato dal coordinatore cittadino di Palermo della Lega, Giovanni Callea, che lo ha portato, in queste ore, a rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico politico che ricopriva.

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