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Decreto Sicurezza bis, Orlando scrive all'Ue: "Italia a rischio fascismo"

Con una lettera aperta inviata al presidente del Parlamento Europe, al presidente e alla presidentessa designata della Commissione Europea e ai capi di Stato e di governo degli Stati membri dell'Unione, Leoluca Orlando ha chiesto che sia valutata l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia per violazione dell'articolo 2 del Trattato sull'Unione, quello che riguarda i diritti fondamentali.

Nella sua lettera Orlando parla di un "un attacco politico ed istituzionale allo Stato di Diritto, alle libertà fondamentali di tutti, alle libertà civili e politiche, alla libertà di espressione e di associazione".

Nella sua lettera Orlando afferma che "oggi i migranti sono ciò che gli ebrei furono negli anni ‘30 del secolo scorso; i primi ad essere attaccati e perseguitati, cui seguirono le altre minoranze e poi le comunità nel loro complesso, con la negazione e la compressione dei diritti di tutti e di tutte."

"Si assiste di fatto - afferma Orlando - ad un processo di “fascistizzazione” da parte di taluni organi dello Stato, che tendono ad accentrare i poteri, negandone la divisione che è elemento fondamentale per un sano equilibrio e per la tenuta democratica. Lì dove l’accentramento non è possibile, come nel caso del Potere Giudiziario, si susseguono attacchi e tentativi di delegittimazione".

In particolare ad essere criticati sono i "Decreti sicurezza" e le direttive del Ministero dell'Interno che "tendono a fare delle forze di polizia uno strumento, quasi personale e ad uso del Governo o di una sua parte, di repressione del dissenso, della libertà di espressione e della libertà d’informazione".

Proprio al tema del ruolo delle Forze armate e delle Forze di polizia, Orlando dedica un paragrafo molto duro, affermando che "le disposizioni a corpi militari dello Stato da parte del Ministro dell’interno costituiscono un pericoloso tentativo di manipolare la azione delle Forze Armate e delle Forze di Polizia che hanno costituito e costituiscono ancora oggi un presidio fondamentale di rispetto della legalità costituzionale e della democrazia della nostra Repubblica".

Infine, un richiamo al diritto/dovere del dissenso. "Alle urla, agli insulti ed anche alle aperte minacce che vengono da alcuni e che non sono fino ad ora riusciti a fermare l’indignazione di tanti - concluce Orlando - rispondo e ricordo che in momenti come questo è forte il diritto/dovere di prendere posizione evitando atteggiamenti paludosi o timidi che hanno caratterizzato e rischiano di caratterizzare la perdita della democrazia e la mortificazione di inviolabili diritti umani di tutti e di ciascuno".

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