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Piano di mobilità a Palermo, pool di professionisti: "Il Comune lo revochi"

"La presentazione del PUMS, Piano urbano della mobilità sostenibile - dice l’ingegnere Roberto Bissanti, esperto di energie rinnovabili e sostenibilità - da parte della giunta, tardiva e carente di spiegazioni, rappresenta l’ultimo atto - purtroppo prevedibile - di un percorso di programmazione unilaterale da parte dell’amministrazione che non prevede un confronto reale sulla mobilità con la società civile, e che non tiene conto delle esigenze tecniche e di sostenibilità economica della città".

Questa, in estrema sintesi, la posizione del Comitato perPalermo, che così intende informare la cittadinanza di una lettera-proposta indirizzata al sindaco Leoluca Orlando e alle istituzioni.

Il Comitato perPalermo vuole sottolineare e precisare preventivamente come non ci sia da parte dei suoi esponenti alcuna preclusione “ideologica” nei confronti della realizzazione di opere come le nuove linee del tram appena varate, né si intende strumentalmente contrapporre al tram un progetto di metropolitana automatica leggera, peraltro già munita di progettazione di massima e sostenuta da linee di finanziamento in gran parte ignorate dall’amministrazione comunale.

Il Comitato piuttosto si chiede piuttosto sia utile il tram, non come strumento connettivo fra le periferie e il centro, ma come mezzo di trasporto prioritario, si legge nella lettera, "nei quartieri centrali e centralissimi della città di Palermo, dove altri e infinitamente meno costosi mezzi - a partire da quelli già esistenti - sono in grado di assicurare velocità di percorrenza ed efficienza di gran lunga migliori".

"Nelle more della redazione di un PUMS libero e vero - dichiara l’ingegnere Giovanni Margiotta, presidente emerito dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Palermo - redatto da soggetti esterni, indipendenti ed opportunamente organizzati dal punto di vista tecnico-strumentale, che parta da reali processi partecipati, anch’essi liberi, riteniamo urgente la sospensione delle procedure in corso che risultano peraltro affette da vizi tali che la mancata sospensione in autotutela dell’iter potrebbe portare al loro blocco, con la conseguente perdita definitiva dei finanziamenti".

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