Dovranno sborsare qualche euro in più i palermitani per pagare la Tari. Si tratta di rincari minimi a meno che non si sia evasori. È il risultato della seduta del consiglio comunale, concluso dopo sei ore e a tarda notte, che ha varato le nuove tariffe per il 2019 della tassa sui rifiuti che, come prevede la legge, servono a finanziare il ciclo dei rifiuti e per lo più la Rap, che nel 2018 ha fatto registrare una perdita di 12 milioni di euro. Il Comune incasserà 6 milioni in più e saranno interamente destinati alla Rap.
Secondo le tabelle, i single dovranno pagare 1,85 euro in più all'anno, rincaro di 30 centesimi per le coppie, un nucleo familiare composto da tre persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadrati, dovrà pagare 1 euro e 35 centesimi in più all’anno e se la famiglia è composta da 4 persone pagherà 2,66 mentre se il nucleo familiare è composto da 5 persone l'aumento è di 4,86. I nuclei più numerosi possono richiedere a gennaio alcune agevolazioni, con sconti fino al 30% che compensano gli aumenti
Tari poco più cara anche per gli stabilimenti balneari (+ 0,01%) mentre è previsto uno sconto di 40 centesimi per metro quadrato per teatri, alberghi, negozi, bar e supermercati.
Rincari minimi, dunque, ma come farà il Comune di Palermo ad incassare i 6 milioni? Grazie agli evasori scovati dagli uffici comunali specializzati. Si tratta di 1,2 milioni di metri quadrati non dichiarati e su queste superfici gli evasori dovranno pagare la tassa con aumenti delle singole bollette che vanno dai 20 ai 30 euro a persona, oltre al pagamento delle tasse evase negli ultimi 5 anni e delle relative more.
Il gettito totale della Tari passerà così nel 2019 da 122 a 128 milioni di euro ovvero sei milioni in più di cui due destinati al Fondo crediti.
La delibera è stata approvata dalla maggioranza a sostegno del sindaco Orlando, rimasta compatta, con 18 voti a favore, 9 contrari (M5s, Lega, Forza italia e Ferrandelli) e 2 astenuti, Fratelli d'Italia. Il provvedimento, che è stato votato senza il parere del collegio dei revisori dei conti, prevede un rincaro per le famiglie minimo.
"La lotta all'evasione ci permette di incassare sei milioni di euro in più di Tari a partire dal 2019 - dice il capogruppo di Palermo 2022 Tony Sala - le nuove aliquote non comporteranno significativi aumenti per i palermitani e le famiglie più numerose, grazie alle detrazioni previste, pagheranno tanto quanto l'anno scorso. Tariffe largamente inferiori a quelle delle altre grandi città italiane, ma determinanti per mantenere pubblico il servizio. Ora bisogna puntare sulla lotta alla morosità per aumentare le somme incassate nei tempi previsti e migliorare il servizio della Rap, con investimenti mirati e nuove isole ecologiche che migliorino la performance aziendale".
"L'aumento della Tari è soltanto l'ultima, in ordine di tempo, delle numerose conferme dell'incapacità degli attuali amministratori di Palermo", dichiara in una nota il gruppo del M5s. "Questa maggiorazione, voluta dal Sindaco Pd, altro non determinerà che vessare quei cittadini che pagano regolarmente le tasse, quando invece bisognerebbe effettuare una lotta serrata agli evasori totali. Si tratta di una misura che peraltro non evita un disastro da tempo annunciato: non aiuta la Rap ad uscire dalla crisi né tantomeno garantisce ai cittadini un migliore servizio. Per evitare il fallimento della Rap, infatti, sono necessari interventi sensati, come un piano di risanamento che passi per l'approvazione del piano industriale e del budget del 2019. Non è chiaro, inoltre, cosa succederà a partire da agosto, quando sarà esaurita la sesta vasca, e la Rap si ritroverà a non sapere dove conferire i rifiuti. Il MoVimento 5 Stelle continuerà a vigilare affinché i palermitani, molti dei quali già vivono difficili situazioni economiche, non vengano colpiti da altre tasse pensate per rimediare alle inadempienze dell'amministrazione Orlando. Continueremo la nostra battaglia per un serio rinnovamento e industrializzazione della Rap, che deve diventare un fiore all’occhiello per la nostra città”.
"La lotta all’evasione sulla Tari, la tassa sui rifiuti, continua a dare i suoi frutti: il comune di Palermo ha infatti scovato 1,2 milioni di metri quadrati in più che, ad aliquote praticamente invariate, consentiranno di incassare 6 milioni di euro in più nel 2019. Nessuna stangata, nessun aumento della Tari nonostante gli allarmi ingiustificati delle opposizioni che non hanno nemmeno letto le carte: anzi la nostra città ha aliquote più basse di quelle di Roma, Milano o Napoli", commenta il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici.
"Abbiamo votato contro la delibera che prevede un aumento, di alcuni milioni, del contratto di servizio perché all’aumento non corrisponde un servizio adeguato", dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo. "Mancano il piano industriale, il budget economico-previsionale, il programma degli interventi e il piano finanziario Tari 2019. Insomma, una delibera da rispedire al mittente. Il presidente della partecipata cominci a riorganizzare l’azienda e renda più decorosa l’immagine della città. Porti in Aula il piano della pulizia dei marciapiedi, delle strade e intervenga con un piano efficace per rendere percorribili le strade oggi piene di buche. Abbiamo dato 45 giorni di tempo per presentare un nuovo piano aziendale, poi prenda atto della realtà e ne tragga le conseguenze".
"L’amministrazione, forzando sui numeri, si è presa la grave responsabilità di aumentare di fatto il contratto di servizi con Rap", dichiara Fabrizio Ferrandelli. "Questo avrà refluenze anche sull’accantonamento di circa 3 milioni sul fondo crediti di dubbia esigibilità di un bilancio previsionale già fragile. Siamo riusciti a far approvare un documento di opposizione che impone restrizioni precise e tempistiche su contratto di servizio, piano industriale e gestione delle somme. La sfida per noi è posticipata di 45 giorni".
Il consiglio ha anche approvato un ordine del giorno dell'opposizione in cui si impegna "l'Amministrazione entro e non oltre 45 giorni, a presentare al Consiglio comunale il piano di risanamento, il piano industriale 2019-2021 e il bilancio 2018 approvato della Rap. In particolare, si dovrà specificare in dettaglio la quantificazione dei proventi derivanti dalla raccolta differenziata e il programmato aumento delle percentuali della raccolta differenziata; la nuova organizzazione aziendale e il recupero di efficienza del servizio dei rifiuti a Palermo con i relativi costi; gli eventuali costi per la fase post mortem della discarica di Bellolampo, ovvero dei costi aggiuntivi relativi al trattamento dei rifiuti con l'esaurimento della vita residua della VI discarica e nelle more della VII discarica prevista entro la fine di agosto 2019".
"Inoltre - prosegue il documento presentato dalle opposizioni - si impegna l'Amministrazione a destinare eventuali e futuri recuperi di somme relative alla Tari, derivanti dall'accertamento di nuove e ulteriori superfici tassabili, alla diminuzione della tariffe della stessa tassa dei rifiuti". Nel documento si evidenzia che "il piano di risanamento e quello industriale debbano tenere conto di una profonda revisione del contratto di servizio che scadrà il prossimo luglio. E se sarà necessario un aumento del personale si dovrà dare precedenza all'elenco della mobilità esistente. Infine si impegna, entro e non oltre 30 giorni, l'Amministrazione in collaborazione con la Regione, a chiudere il procedimento del decreto "Gestione post operativa delle vasche (I-II-III bis e IV e V bis) esaurite della discarica di Bellolampo".
Caricamento commenti
Commenta la notizia