La Lega organizza un incontro, "Il futuro della Sicilia si chiama identità", per venerdì prossimo a a Palermo, in municipio, alla presenza del vice presidente della commissione Affari esteri ed emigrazione Toni Iwobi.
Tra gli invitati, l'assessore alle Culture Adham Darawsha, fresco di nomina; ma l'invito non è piaciuto affatto al nuovo assessore di origine palestinese, che vive a Palermo da oltre vent'anni, il quale, dopo aver visto il suo nome sulla locandina, con un post pubblicato sul suo profilo Facebook ha precisato di "aver ricevuto l'invito ancora prima del mio insediamento. Non ho confermato la mia presenza né ho mai riposto alla loro mail in quanto non condivido nulla della linea politica di questa iniziativa".
Pronta la replica di Igor Gelarda, consigliere comunale e responsabile degli enti locali della Lega, tra i promotori dell'iniziativa: "E' necessario sottolineare che l'assessore Darawsha, invitato ufficialmente, aveva fatto sapere informalmente che in mancanza di impegni istituzionali avrebbe fatto il possibile per essere presente. Oggi invece afferma che non verrà e agli organizzatori spiega che non ci sarà perché non condivide i contenuti del convegno. Lo avevamo invitato per un saluto istituzionale e perché riteniamo che il confronto sia sempre un'occasione di crescita reciproca, ma evidentemente l'assessore non la pensa così".
"È un peccato soprattutto per lui - aggiunge Gelarda - perché ha perso l'occasione di confrontarsi su un tema importante come quello dell'identità. Chi non accetta il confronto e rifiuta il dialogo non può dare lezioni di democrazia ed è molto grave che questo avvenga da chi dovrebbe rappresentare le istituzioni. Un pessimo segnale per chi comincia il proprio mandato e dovrebbe rappresentare la città".
Tra gli invitati anche il presidente della Consulta delle culture, Ibra Cobena: "Anche lui non verrà - conclude Gelarda - per 'impedimenti familiari'".
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