PALERMO. "Squadra che vince non si cambia. Quando dicemmo che l'importante era il progetto e non i simboli, la costruzione di un campo largo, la sintonia tra il governo nazionale e le amministrazioni locali, un percorso che non doveva interrompersi, fummo quasi presi per folli. Missione impossibile sembrava ai più quella di mettere insieme tante storie diverse. Alla fine ci siamo riusciti".
Lo dice all'ANSA il sottosegretario Davide Faraone commentando la vittoria elettorale di Leoluca Orlando a Palermo. "Ringrazio Matteo Renzi, Graziano Delrio e Lorenzo Guerini per averci creduto e aver contribuito in maniera determinante alla riuscita di questo progetto - aggiunge - Ringrazio Carmelo Miceli e il Pd per la tenacia. Ringrazio Leoluca Orlando per la lealtà e la determinazione. Hanno prevalso le ragioni dello stare insieme, dentro e fuori il Pd, con i nostri alleati. Dalla sinistra ai popolari, oltre a quelle liste che hanno scommesso già da tempo in Matteo Renzi".
E prosegue: "I cittadini ci hanno dato fiducia e questa squadra deve andare avanti, perché è l'unica formazione che può arginare i populismi e i conservatorismi e occuparsi della vita reale delle persone". "Nei prossimi mesi nelle città siciliane arriveranno miliardi di investimenti che il governo nazionale, per la prima volta dopo decenni, ha destinato al Sud e alla Sicilia - afferma Faraone - Possiamo cambiare il volto di quest'isola e lo dobbiamo fare. Cose concrete si aspettano dalla politica, da noi i cittadini, e non chiacchiere. Abbiamo stretto un patto all'insegna del civismo politico, non un patto di potere, ma un patto per i siciliani, per il futuro, e lo dobbiamo onorare".
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