PALERMO. ''La Reset, che ha un contratto di servizio da 29 milioni di euro e una dotazione di 1.690 dipendenti, affida ogni anno consulenze esterne per circa 400 mila euro, a mio avviso in contrasto con i divieti sanciti dal Consiglio in materia e con i parametri cui gli enti e le società partecipate devono sottostare. Le consulenze, tra l'altro, sono affidate senza gare di evidenza pubblica e in assenza dell'obbligatorio regolamento. Motivi per i quali mi riservo di acquisire la relativa documentazione da trasmettere alla Corte dei conti''.
Lo dice il consigliere comunale Nadia Spallitta dopo l'incontro della terza commissione comunale col presidente della Reset, la società subentrata alla Gesip nei servizi di pulizia degli immobili comunali e non solo.
''Anche la Reset - aggiunge - procede con il nolo dei mezzi e l'esternalizzazione dei servizi informatici (pur avendo tra le consociate la Sispi), oltre ad appaltare la gestione delle buste paga e avvalersi perlopiù di ditte esterne per le manutenzioni e le riparazioni. Per cui ancora una volta, a mio avviso, sarebbe opportuna una politica di maggiore contenimento dei costi, anche a vantaggio degli stessi lavoratori che al momento svolgono 29 ore settimanali (prestazione inferiore rispetto agli standard minimi di 32 ore). Se è vero l'impegno di questa società rivolto a garantire i servizi di pulizia dei beni e nonostante il numero di dipendenti, ci sono parti della città, soprattutto nelle zone periferiche, che mantengono la loro condizione di degrado e necessiterebbero di interventi più efficienti. Sarebbero auspicabili in tal senso una maggiore sinergia e azioni coordinate con le altre partecipate e con la stessa amministrazione''.
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