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Dossier sulle partecipate a Palermo: "Costose e inefficienti"

PALERMO. "Il sindaco e i suoi assessori ci parlano da anni di un mondo incantato, di un Comune senza più problemi e con aziende dai conti in ordine. Abbiamo dimostrato, numeri alla mano, che non è così. I palermitani vivono un incubo e gli stessi documenti dell'amministrazione lo confermano. Pochi servizi, fatti male e a costi elevatissimi, troppi sprechi e inefficienze, con cda incapaci di imprimere una reale svolta. Il sindaco farebbe bene a mandare tutti a casa e, un minuto dopo, a dare le dimissioni". Lo dice il consigliere comunale di Palermo Filippo Occhipinti, che oggi ha presentato un dossier sulle partecipate.

"Basti pensare che il tanto sbandierato utile di tutte le aziende, prova secondo il sindaco del cambio di passo, è in realtà un artificio contabile - spiega - Amg è in attivo solo grazie a una transazione che però il prossimo anno non si ripeterà e Amat solo grazie ai minori fondi per i rischi legali. Insomma, dei trucchetti contabili per consentire le ricapitalizzazioni che saranno pagate dai palermitani con nuovi mutui che peseranno sui nostri figli: anziché tagliare gli sprechi e migliorare i servizi con l'efficienza, il sindaco mette la polvere sotto il tappeto e le mani nelle tasche dei cittadini. Il Comune di Palermo non è mai stato a rischio dissesto, il problema erano e rimangono le partecipate".

Secondo il dossier, negli ultimi cinque anni il valore dei contratti di servizio ha sfiorato 1,3 miliardi di euro. Nel bilancio 2015 sono stanziati oltre 290 milioni di euro solo per le aziende, somma che sfiora il 40% dell'intera spesa corrente. Gli occupati dalle partecipate, al 31/12/2014, sono 5.113, a cui si aggiungono gli 8.360 (7.360 di ruolo e 1014 non di ruolo) dipendenti del Comune e i circa 1.600 della Reset per un totale di oltre 15 mila dipendenti.

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