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M5s punta il dito su Palazzo delle Aquile: "Presenze per cinque minuti"

PALERMO. Come avvenuto nei palazzi municipali siciliani, il Movimento 5 Stelle punta il dito anche sul consiglio comunale di Palazzo delleAquile relativamente a una probabile ridda di presenze lampo di singoli consiglieri e parecchie sedute brevissime, che comunque, hanno consentito ai consiglieri di portare a casa il gettone "più pesante d'Italia": 156 euro lorde ad apparizione.

Nei verbali delle sette commissioni consiliari relativi al 2013 i deputati all'Ars cinquestelle avrebbero scoperto presenze anche da due , cinque e dieci minuti. E anche meno, se bisogna prestare fede all'orario riportato nel resoconto di seduta con tanto di timbro e firme in calce di segretario, presidente e vice presidente. E' successo il 10 ottobre del 2013, in prima commissione, nel corso di una seduta lampo (appena 15 minuti) che ha visto un componente arrivare appena un minuto prima del rompete le righe. Di un minuto più lunga la presenza in terza di un consigliere, la cui permanenza alla seduta del 16 dicembre è durata appena due minuti, dalle 10 alle 10,02. E ancora toccata e fuga (5 minuti) dei singoli consiglieri per 20 volte in prima e una in terza. Ventotto le presenze da dieci minuti, 55 quelle da 15. In alcuni casi le sedute lampo avrebbero riguardato l'intera commissione con sedute di 10, 15, 20 e 30 minuti.

I verbali di Palermo esaminati dal Movimento sono relativi al 2013.

Non tutte le 7 commissioni permanenti avrebbero però risposto alla richiesta di accesso agli atti fatta dai deputati regionali cinquestelle. Una, la quarta, invece, dopo la richiesta della carte del Movimento, invece, sarebbe stata vittima di un incredibile furto che ha cancellato la memoria di vent'anni di attività, di cui ora non esiste nessuna traccia.

Le commissioni del Comune di Palermo assieme alle sedute del consiglio comunale nel 2013 hanno elargito gettoni per 1.773.672 euro. Più che in tutta Italia, visto che il gettone previsto per gli “stakanovisti” della politica cittadina è infatti il più pesante dell'intera penisola: 27 euro più di Roma, 39 più di Milano, una volta e mezzo quello di Genova.

La stragrande maggioranza avrebbe dunque portato a casa il massimo possibile (oltre 36 mila euro lordi). Venti ci sono andati molto vicino (compensi tra i 33 e i 35 mila euro). 78.778,80 euro sono stati destinati al presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando. Niente per il deputato regionale Roberto Clemente (in quanto pagato dall'Ars) e 9.199 a Giuseppe Milazzo, da aprile 2013 deputato all'Ars e a libro paga a palazzo dei Normanni. In tutti i casi si parla di cifre lorde.

“Il malcostume – commenta il capogruppo M5S Giorgio Ciaccio – è evidente. Speriamo che gli scandali che il Movimento ha fatto venire fuori un po' in tutta la Sicilia servano da deterrente per il futuro e che si finisca per considerare le casse comunali come una sorta di bancomat. Le presenze lampo non sono un reato, di certo, però, sono un comportamento da condannare. Presenze da 10, 20 minuti non servono certo a Palermo, sicuramente servono ai consiglieri. Orlando intervenga, anticipi l'entrata in vigore della legge approvata di recente all'Ars, che sarà operativa dalla prossima legislatura, tagliando da subito l'importo del gettone di presenza. Si attivino inoltre le dirette streaming delle commissioni, cosa che noi abbiamo fatto introdurre in alcune commissioni all'Ars”.

“Leggere questi verbali – afferma il presidente cinquestelle della commissione Ambiente dell' Ars, Giampiero Trizzino – ti fa sembrare di essere al cospetto di porti di mare più che di commissioni consiliari. In alcuni casi si assiste ad un inconcepibile andirivieni di consiglieri: quelli che aprono la seduta spesso non la finiscono e vengono sostituiti da altri che arrivano in seguito. In queste condizioni impostare una seria discussione è letteralmente impossibile. Nella commissione che io presiedo questi fatti non avvengono e di sicuro non permetterei che avvenissero”.

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