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"Irregolarità nella selezione dirigenti al Comune": esposto del M5S

La denuncia del deputato palermitano alla Camera, Riccardo Nuti, arriva dopo una interrogazione parlamentare, una segnalazione all'Autorità anticorruzione e una al prefetto del capoluogo

PALERMO. Una interrogazione ai ministri Alfano e Madia, una segnalazione all'Autorità anticorruzione e al Prefetto di Palermo e, ora, un esposto alla Procura della Repubblica. Il M5S non molla la presa sulla selezione per dirigenti al Comune di Palermo, “viziata da troppe irregolarità e con qualifiche personalizzate” e invoca l'intervento della magistratura, cui ha inoltrato un esposto-querela a firma del deputato alla Camera, Riccardo Nuti.

Sono troppe, infatti, per il Movimento le ombre che si stagliano sul concorso, che mira a rimpolpare gli organici del Comune di Palermo con ulteriori 14 dirigenti a tempo determinato. “Ombre - afferma Nuti - confermate dal fatto che anche lo stesso segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha sollevato precise perplessità”. Dall’Acqua ha, infatti, segnalato in due occasioni (una anche in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione al Comune) che i requisiti richiesti per le singole posizioni offerte rischierebbero 'di apparire personalizzati e potenzialmente identificativi dei soggetti incaricandi’, evidenziando altresì la ‘irragionevolezza di alcuni requisiti di accesso’. Un dubbio, questo, sollevato anche dai presidenti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della provincia di Palermo e che sembra confermato dai risultati della selezione. Su 14 dirigenti vincitori del concorso, infatti, ben 13 ricoprivano già il ruolo di funzionari all’interno del Comune, di cui 9 erano già stati nominati 'referenti', in quasi tutti i casi, nei medesimi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso. E questo a fronte di ben 800 domande pervenute da parte anche di candidati esterni con maggiore esperienza rispetto a quella vantata da alcuni vincitori.

Nel mirino di Nuti e del M5S è finita pure la modifica (fatta in occasione di questa selezione) al regolamento comunale, che nella fattispecie prevede che a scegliere i vincitori non sia più una commissione ma il primo cittadino in persona, cosa nettamente contraria a quanto previsto dal Tuel (testo unico degli enti locali). Prima vi era invece una regolare commissione tecnica, che assicurava più trasparenza e garanzie procedimentali.
E non è tutto: anche la delibera che ha dato il via alla selezione nascerebbe già viziata (in quanto non ha ricevuto il parere di regolarità amministrativa da parte del segretario comunale, perché arrivata oltre le 48 ore previste), mentre anche la durata prevista (un anno) per gli incarichi da conferire andrebbe contro quanto statuito da una sentenza della Corte di Cassazione. A completare l'opacità del quadro generale c'è anche un'appendice di natura penale: due dei dirigenti, due giorni dopo l'annuncio della vincita del concorso, sono stati rinviati a giudizio per abusivismo edilizio.

“La legalità – commenta Nuti - non può essere proclamata solo in campagna elettorale o con le passerelle di commemorazione per poi dimenticarla quando si tratta di effettuare selezioni correttamente e nel rispetto delle normative. Quanto accaduto è gravissimo, il Comune deve essere la casa dei cittadini onesti e non quella privata del sindaco. Il segnale che si manda ai cittadini con una selezione disegnata su misura per dei vincitori già nominati 'referenti' e con due dei dirigenti scelti rinviati a giudizio per abusivismo edilizio, è che l' illegalità la fa da padrona, quando invece dovrebbe essere l'opposto”.

 

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