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Partecipate, la giunta vara la «rivoluzione»

Proposta la delibera che permetterà il passaggio dei lavoratori fra le aziende e manager esterni con contratti a tempo

PALERMO. Mobilità orizzontale per decisione inappellabile del Comune e delle sue aziende. Cioè, spostamento da una partecipata all’altra con mansioni le più diverse. Introduzione dei direttori generali esterni con incarichi fino a cinque anni. Ma pure riduzione del ricorso a incarichi e consulenze esterni, per il triennio 2015-2017. Sono tre delle previsioni — e le non meno eclatanti — del riassetto delle partecipate. Riassetto che messo nero su bianco in una articolata proposta di delibera da parte dell’amministrazione su «ferma indicazione verbale del sindaco» nell’atto di indirizzo che le apre la strada, si pronuncia in un altro modo: rivoluzione.

Sotto l’atto di indirizzo timbrato dal dirigente Sergio Pollicita, una lunga strada, lastricata di buone intenzioni come di legittime urgenze, come la ricollocazione del personale assorbito da Reset e il conteso piano di pensionamenti da concordare con i sindacati. Lo scopo finale del sindaco è quello di prosciugare quanto più possibile gli esuberi, tanto che si dispone l’obbligo per tutte le aziende di presentare un piano entro un mese dall’adozione dell’atto. Nell’iter c’è pure qualche «no» pesante, come quello esclamato soltanto il 16 luglio dalla terza commissione consiliare. Parere non vincolante quanto si vuole, ma «contrario», da parte dell’organismo presieduto dalla Pd Luisa La Colla.

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