PALERMO. Un'iniezione che non è piaciuta a nessun collega, sia esso ensemble, orchestra, fondazione. L'aumento - anzi il raddoppio - del contributo del Fondo Unico per lo Spettacolo all'Orchestra Sinfonica siciliana ha infatti fatto storcere il naso a moltissimi altri enti italiani che si sono visti diminuire fortemente, addirittura in alcuni casi azzerare, la somma in viaggio dal Ministero.
La polemica - accesissima - è aperta sui quotidiani italiani dove si va avanti ad articoli di fuoco, rettifiche, lettere aperte dei mega funzionari romani che salvano le nuove normative. Che per certi versi sono diventate molto strette. Il ministro Franceschini, a cui si sono rivolti un centinaio tra direttori d' orchestra e musicisti - tra cui Salvatore Accardo e Sylvano Bussotti, ma i nomi sono tutti di alto profilo - ha taciuto per qualche giorno, salvo poi sbottare: «Avete voluto una riforma del settore e criteri analitici per i finanziamenti. Adesso accettate le regole, se ci saranno aggiustamenti, di fatto possibili, se ne parlerà ormai il prossimo anno».
In soldoni, per la Sinfonica il finanziamento è salvo: fino a due giorni fa, quando la polemica era ancora accesa e si parlava di blocco degli accrediti in vista di nuovi chiarimenti, hanno sudato freddo; nessuna paura, i soldi arriveran no, si spera anche abbastanza presto. Ed è lo stesso Salvatore Nastasi, deus ex machina e alto burocrate, sempre sulla cresta dell' onda nonostante i cambi al vertice di Ministeri e Governi, a lodare il comportamento della Foss siciliana che, a suo dire, «ha avviato un iter virtuoso e un piano di risanamento che ne contraddistingue il recupero». E quindi, va premiata, con il raddoppio della cifra stanziata, ovvero arriveranno nelle casse 1,104 milioni.
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