PALERMO. Investimenti ridotti, criticità riguardo ai debiti fuori bilancio, aziende partecipate che non hanno dato la possibilità di esaminare i bilanci, aumento della pressione fiscale. È un affresco in chiaroscuro quello appena consegnato dai revisori dei conti (Cosimo Aiello, Antonino Mineo, Salvatore Di Trapani) sul bilancio consuntivo 2014. Su cui, malgrado tutto, hanno alla fine fornito parere favorevole.
Aumenta l' indebitamento pro capite passando da 421 a 452 euro; si riduce la propensione all'investimento, dal 18,33 per cento del 2012 all'8,6 per cento del 2014; si riducono di conseguenza gli investimenti pro capite, da 250 a 95 euro: si è passati dai 163 milioni del 2012 ai 64 del 2014.
Scende il costo medio del personale: dai 32.102 euro del 2012 si passa ai 30.386 dell'anno scorso. Le aziende partecipate continuano a essere una sorta di zavorra, sebbene l'amministrazione dica di averle indirizzate verso una situazione di stabilità. E su questo punto c'è da riportare il disappunto di tre revisori.
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