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Comune, Spallitta e Scafidi verso il passaggio al Pd

PALERMO. L'ufficialità ancora non c'è ma, secondo indiscrezioni, potrebbero passare al Pd di Matteo Renzi altri due componenti del gruppo Mov139, il soggetto politico che sostiene in consiglio comunale a Palermo, il sindaco Leoluca Orlando e creato dal professore dopo la scissione con Idv. Si tratta della vicepresidente del consiglio comunale Nadia Spallitta e della collega Giusi Scafidi, elette nelle lista dei dipietristi alle amministrative del 2012, e poi transitate nel Mov139.  Leoluca Orlando da tempo non ha più una maggioranza a Sala delle Lapidi anche se ad inizio consiliatura poteva contare su 30 consiglieri, eletti con Idv, su 50. Con il passaggio di Spallitta e Scafidi al gruppo dem, la geografia politica di Sala delle Lapidi continua a mutare: il Mov139 dovrebbe contare su 19 componenti, mentre il Pd, che tre anni fa ne ha eletti appena tre, su 12. A dispetto dell'ufficilità dei passaggi formali, non mancano, invece, le polemiche.

Per il capogruppo del Mov 139, Aurelio Scavone 'per coerenza e serietà politica, Nadia Spallitta deve dimettersi dalla carica di vicepresidente vicario in consiglio comunale".  "La comunicazione di un immediato passaggio al Pd di Nadia Spallitta - dice Scavone - rappresenta l'interruzione di un percorso a sostegno dell'amministrazione anche se, ad onor del vero, più volte ha manifestato il suo dissenso creando non pochi problemi ai percorsi d'aula di molte delibere dell' amministrazione. Con il passaggio al Pd fa chiarezza sulla sua reale posizione politica, ma evidente viene a cadere quella fiducia che il gruppo riponeva nella carica istituzionale da lei ricoperta".

"Ci aspettiamo - aggiunge - le sue dimissioni da vice presidente vicario. Altrimenti ci troverebbe costretti ad un passaggio d'aula per verificarne un' eventuale fiducia".  A rassegnare le dimissioni, però, Spallitta non sembra essere intenzionata. "Mi stupiscono queste dichiarazioni - dice Spallitta - poco corrette, alla luce del fatto che non ho presentato alcuna comunicazione formale né al mio gruppo né al Pd". "Mi stupisce, prima ancora che io abbia preso decisioni, questa larvata minaccia di sfiducia dal ruolo di vice presidente - conclude- Appare come un' indebito tentativo di violare la mia libertà politica e di condizionare le mie scelte. Quando altri esponenti del gruppo Mov139 sono fuoriusciti dalla maggioranza pur essendo stati eletti presidenti di commissioni importanti, non sono stati oggetto di sfiducia".

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