PALERMO. «Sono impressionato da quello che è successo con i tre governi della sinistra che non sono eletti dal popolo. Democrazia è comando del popolo e questo ultimo governo si appoggia su una maggioranza che non corrisponde al voto degli italiani nel 2013. Oggi conta alla Camera 148 parlamentari dichiarati incostituzionali dalla Consulta che ha 11 giudici di sinistra e 4 di centrodestra. Il governo li tiene lì a votare anche le riforme costituzionali». Lo ha detto Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico, a una manifestazione di Forza Italia a Palermo. «Al Senato, addirittura, c'è stato un ribaltone: 32 senatori eletti con il nostro simbolo - ha aggiunto - sono diventati, al contrario del mandato ricevuto, la stampella che tiene in piedi un governo di sinistra. In più il leader della principale forza di centrodestra, Forza Italia, è stato fatto fuori dalla politica attraverso un record di velocità nei processi».
«Tutte le storie che raccontano sul patto del Nazareno sono veramente scandalose. Cos'è il patto del Nazareno? Avevamo fatto le riforme - ha aggiunto - Sappiamo che l'Italia così non è governabile. Il presidente del Consiglio non ha potere, non può fare il decreto legge, per approvare le leggi ci vogliono da 400 a 600 giorni; con una sola Camera si scende a 100 giorni. Noi avevamo proposto che fosse il Senato; ma la sinistra, che ha la maggioranza, ha proposto la Camera». «Abbiamo in mente un modo di governare il Paese - ha concluso Berlusconi - che è quello delle grandi democrazie come Francia e Inghilterra. Ultimamente in tutti i Paesi si è creato un terzo incomodo: Grillo da noi, altri in Gran Bretagna e questo non fa bene al governo del Paese. Credo che andare verso un bipartitismo sia una cosa da perseguire. Se arriva un signore che con grande abilità è diventato il leader del Pd e, da non comunista, ci presenta un progetto uguale ai nostri, per l'interesse dal Paese come potevo venir meno alla nostra coerenza?». «Il patto del Nazareno è solo questo - ha concluso - Per le riforme costituzionali maggioranza e opposizione fanno qualcosa in comune; anche per la nomina del capo dello Stato è logico che si segua lo stesso criterio. Il presidente della Repubblica deve essere qualcuno non di parte, una persona equilibrata e di buon senso e di garanzia per tutti i cittadini».
Caricamento commenti
Commenta la notizia