Avvicinare studentesse e studenti delle scuole siciliane al mondo della cultura scientifica e delle biotecnologie: è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato questa mattina (25 gennaio) al liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo tra l’Ufficio scolastico regionale, l’assessorato regionale dell’Istruzione e la Fondazione Ri.Med.
L’accordo struttura i percorsi formativi della fondazione all’interno delle scuole dell’Isola, realizzando nuovi e più dettagliati percorsi di Ptco (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), tra i quali per il momento spiccano Strumenti di informatica molecolare nella progettazione di nuove terapie; Malattie infiammatorie croniche delle vie aeree; Biologia strutturale e sue applicazioni per la scoperta di nuovi farmaci, Principi della chimica farmaceutica e Applicazioni agroalimentari delle biotecnologie.
Il progetto è finalizzato dunque alla crescita della comunità scolastica siciliana, che può volgere uno sguardo più ampio sui temi e le professionalità del futuro, strettamente collegata all’apertura del centro Ri.Med a Carini: la fondazione, nata dalla partnership internazionale tra il governo italiano, la Regione Siciliana, Cnr e la University of Pittsburgh, conduce progetti di ricerca biomedica e biotecnologica, favorendo il rapido trasferimento di risultati innovativi nella pratica clinica.
Un lavoro che adesso sarà possibile realizzare anche in Sicilia. A metà del 2025 saranno completati i lavori del nuovo istituto, un edificio di 25.000 mq, che sorgerà a pochi chilometri dall’aeroporto di Palermo e che consentirà alla Regione di assumere una posizione di primo piano nello sviluppo di farmaci, vaccini e dispositivi medici di nuova generazione, attraendo a Palermo i maggiori ricercatori e trattenendo nel Paese i migliori medici e scienziati italiani. A partire proprio dai giovani siciliani, che attraverso il nuovo percorso tracciato dalla firma del protocollo concernano ad approcciare temi e professionalità fin dagli studi liceali.
Ulteriore focus è l’attrattiva verso le così dette materie Stem - Science (scienza), Technology (tecnologia), Engineering (ingegneria) e Mathematics (matematica) - che si vuole esercitare sulle studentesse, in netta minoranze rispetto ai colleghi uomini. In questo senso, la Fondazione Ri.Med rappresenta un esempio: il 62% dei lavoratori e dei ricercatori, infatti, è donna.
«Il discorso sulle professione e le competenze del futuro - spiega Giuseppe Pierro, direttore dell’Ufficio scolastico regionale - richiede di affrontare in modo esplicito la questione della disparità di genere nei percorsi di orientamento. La Sicilia ha un tasso ancora troppo basso: solo il 30% sono ragazze. Questo protocollo dunque è un esempio che ci può aiutare a fare in modo che anche le ragazze si avvicinino allo studio delle materie scientifiche».
Il presidente della Fondazione, Paolo Aquilanti, è sicuro che la «collaborazione con le istituzioni siciliane porterà grandi profitti - dice - vogliamo dare un contributo importante non solo nella formazione delle professionalità ma anche in termini di orientamento ed ispirazione. Il centro è ai dettagli, manca solo l’ultima fase e saremo pronti. Il direttore scientifico sarà uno scienziato italiano che opera e lavora da decenni all’estero, in Austria, che ha scelto di tornare e dedicarsi a questo. Aggiungo che è lombardo, segno che il progetto è considerato importante anche nella comunità scientifica internazionale».
«Ora dobbiamo formare il materiale umano - sottolinea l’assessore Turano - dando loro la possibilità di formarsi e di crescere. Siamo passati dalla formazione dell’offerta a quella della domanda. Per la prima volta in Sicilia siamo noi governo a dire cosa serve».
nel video le interviste a Giuseppe Pierro, direttore Ufficio scolastico regionale; Paolo Aquilanti, presidnete fondazione Ri.Med; Mimmo Turano, assessore regionale all'Istruzione; Roberto Di Gesù, ricercatore della Fondazione
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