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L'Agorà di Casteldaccia, dal 1950 a oggi: una storia familiare fatta di sapori

Nel centro storico cittadino la materia prima diviene racconto, espressione di una cucina e di un territorio

Nel 1950 Rosario Riccobono e la moglie Vincenza Tomasello aprono a Casteldaccia L’Agorà. Era un panificio frequentato dalla nobiltà locale, da artisti e personaggi dell’epoca, quali Leonardo Sciascia e Giovanni Castiglia. L’attività dell’antico forno a legna passa poi al figlio Francesco, che nel 1999 realizza anche la pizzeria. Una gloriosa tradizione di famiglia lunga da ben tre generazioni, oggi portata avanti da Alessandra con il supporto del padre, della madre Rosellina Cusimano e del fratello Rosario.

Spinta dal desiderio di far conoscere le antiche ricette di famiglia, amplia la proposta dando vita anche al ristorante. «Volevamo rivalutare i sapori del nostro territorio – racconta – attraverso le antiche ricette dei miei nonni. Perfino la pasta fresca è prodotta con le nostre mani, lo si nota dalla consistenza: è più callosa, grezza». Il profumo e il sapore sono rimasti immutati nel tempo. Si respira la stessa aria nella piccola viuzza che passa dal cuore del centro storico di Casteldaccia, in via Sabotino 38.

La materia prima diviene racconto, espressione di una cucina e di un territorio. La cucina ha una forte impronta territoriale che rispetta i cicli stagionali e contiene tutti i sentori della Sicilia: spaziando dal mare alla terra. Nel menù c’è una ricca proposta di piatti di pesce e di carne preparati con diverse tecniche di cottura che ne mantengono il gusto, la genuinità e la morbidezza. La scelta del vino migliore, la cura del personale e l’attenzione della materia prima confermano L’Agorà uno dei locali più amati e piacevoli in città, per una cena romantica, in famiglia o in compagnia di amici. Perfino il pane viene realizzato al forno a legna seguendo la ricetta del capostipite. E la pizza preparata da Francesco Riccobono, e cotta nel forno a legna, è un must: l'impasto che realizza nasce dai grani antichi siciliani e cereali moliti a pieta. E gli ingredienti sono il risultato di un'accurata ricerca. La morbidezza è data dell’idratazione dell’85/90% e a una lievitazione lunga 48 ore.

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