
Edison con Arces, Fondazione Ortygia (operatori nel sistema educativo e del mercato del lavoro in Sicilia) e Aforisma, school of management privata del Sud Italia, avviano in Sicilia il progetto di una Scuola dei mestieri dell’energia per i giovani che vogliono acquisire una qualifica di formazione tecnico-professionale spendibile sul territorio nel mercato del lavoro dell’energia.
L’iniziativa si basa su un modello educativo che Edison, in partnership con Aforisma, ha avviato dopo il lock-down pandemico e sperimentato con successo in Puglia, dove la Scuola dei Mestieri ha preparato giovani al mestiere di operatore termoidraulico e tecnico per l’installazione e la manutenzione di impianti civili e industriali per il settore dell’energia. Terminato il percorso di formazione teorico e pratico, i giovani hanno trovato lavoro sul territorio, molti dei quali nelle stesse imprese che hanno partecipato alla loro formazione pratica.
Con il lancio della nuova iniziativa in Sicilia - dice Edison - il Gruppo intende innanzitutto sostenere i propri piani di sviluppo sul territorio siciliano preparandone la copertura dei futuri fabbisogni professionali, inclusi quelli della propria rete di partners locali, ma l’iniziativa è anche aperta alla partecipazione di imprese del territorio interessate dalle stesse necessità di competenze tecnico-professionali.
«Per il mercato del lavoro del settore energia - dice Giorgio Colombo, direttore HR e ICT di Edison - la transizione ecologica è anche un’opportunità per generare occupazione lavorativa di valore connessa ai nuovi mestieri della transizione energetica, contrastando il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta a partire dai livelli di istruzione di II livello che seguono la scuola dell’obbligo, l’abbandono precoce degli studi e favorendo prospettive concrete di impiego per i giovani. Il modello Scuola dei mestieri dell’energia riscopre e rigenera il modello formativo e didattico delle scuole dei mestieri delle grandi imprese industriali che hanno accompagnato la crescita del nostro paese dopo il secondo dopoguerra».
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