
La protesta in piazza, sotto Palazzo d'Orleans, poi un incontro con l’assessore alla Funzione Pubblica e nel pomeriggio l’annuncio dell’Aran dell’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto. È stata una giornata lunghissima per i regionali.
Di buon mattino Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas Codir, Sadirs e Ugl hanno radunato sotto la presidenza della Regione qualche centinaio di dipendenti per protestare contro i ritardi nell’attuazione di misure concordate da tempo col governo.
I sindacati hanno chiesto «di chiudere immediatamente i rinnovi contrattuali del comparto e della dirigenza relativi agli anni 2022/2024, di rimodulare in aumento le indennità di amministrazione adeguandole agli importi dei colleghi dello Stato, di pagare le risorse del salario accessorio su base mensile». Inoltre le principali sigle hanno chiesto al governo «di erogare il trattamento di fine rapporto e fine servizio in tempi celeri e di consentirne l’anticipazione anche al personale assunto dopo il 2001».
Secondo Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas Codir, Sadirs e Ugl «mentre il resto della pubblica amministrazione italiana corre, la Regione resta fanalino di coda con le retribuzioni fisse e accessorie più basse. Ciò ha portato più di 600 vincitori di concorso a rinunciare al tanto ambito posto fisso».
Il Siad non ha firmato il documento di protesta delle altre sigle ma con Giuseppe Badagliacca, Luca Crimi, Gaspare Di Pasquale e Angelo Lo Curto ha condiviso le ragioni della protesta e ha aggiunto che «un’audizione in commissione Bilancio all’Ars e una rinnovata attenzione per la riforma del Corpo Forestale che ha bisogno di un contratto integrativo ad hoc».
Dopo la protesta c’è stato un incontro con l’assessore alla Funzione Pubblica, Andrea Messina, che – riferiscono i sindacati – ha assunto un impegno «affinché vengano incrementate le dotazioni dei fondi accessori del comparto e della dirigenza già a partire dal 2025, prevedendo apposite risorse nella manovra quater in discussione in commissione bilancio all’Ars».
Nel frattempo l’Aran, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego guidata da Accursio Gallo, ha annunciato che la prossima settimana convocherà i sindacati per l’avvio della trattativa sul rinnovo del contratto.
La protesta dei sindacati è stata sposata dal Movimento 5 Stelle. Secondo la deputata Roberta Schillaci «chi regge la macchina amministrativa della Regione non può più subire le negligenze legate al mancato rinnovo del contratto. Mentre in tutta Italia ci si proietta al rinnovo contrattuale 2025-2027, in Sicilia i dipendenti regionali aspettano ancora il rinnovo del triennio 2022-2024, e solo oggi Aran si muove per le trattative. Si è accumulato un ritardo inammissibile che si associa alle mancate risposte rispetto alle richieste di incremento del Fondo risorse decentrate».
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