
Il Codacons accende i riflettori sulla condizione dell’edilizia scolastica in Sicilia, definita «gravissima» per crolli, degrado, mancanza di certificazioni di sicurezza e strutture ormai vetuste. Migliaia di studenti, insegnanti e personale ogni giorno sono costretti a frequentare edifici ritenuti insicuri e non idonei.
Secondo i dati diffusi dall’associazione, su 3.138 scuole dell’Isola solo 139, pari al 4,4%, risultano pienamente in regola con tutte le certificazioni previste. La maggioranza dispone soltanto di parte dei documenti richiesti, mentre il 51% è privo di agibilità, prevenzione incendi e omologazione delle centrali termiche. Ancora più allarmante è il 7% degli istituti che non possiede alcuna certificazione.
La fotografia si aggrava se si guarda all’età degli edifici: il 43% è stato costruito prima del 1970, l’84% ha oltre 33 anni, e solo lo 0,7% è stato realizzato dopo il 2018, nonostante le risorse del PNRR destinate alla riqualificazione. Non mancano, inoltre, scuole ricavate da ex mulini, conventi, seminari o palazzi nati per uso abitativo, spesso privi delle caratteristiche minime per l’attività didattica.
«È inaccettabile – afferma il Codacons – che studenti e lavoratori della scuola siciliana siano costretti a studiare e lavorare in edifici pericolosi e obsoleti. Non si può più attendere: servono controlli, responsabilità e investimenti immediati».
Per questo l’associazione annuncia un «tsunami legale»: è stato infatti incaricato l’avvocato Marcello Drago, responsabile dell’Ufficio legale regionale, di presentare esposti a tutte le Procure siciliane per accertare eventuali omissioni e responsabilità degli enti competenti.
Parallelamente nasce l’iniziativa «SOS Scuola», uno sportello dedicato a raccogliere segnalazioni di studenti, genitori, docenti e personale tecnico-amministrativo su episodi di degrado, pericolo o malfunzionamenti negli istituti. Le denunce possono essere inviate all’indirizzo [email protected] o tramite WhatsApp al numero 3715201706.
«Daremo voce a chi ogni giorno vive sulla propria pelle i problemi della scuola e porteremo queste istanze davanti alla magistratura e alle istituzioni, perché la sicurezza e i diritti della comunità scolastica non possono più essere ignorati», conclude l’associazione.
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