
Palermo rallenta la corsa dei prezzi, ma non si ferma. A giugno 2025 l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) fa registrare un calo congiunturale dello 0,5% rispetto al mese precedente, interrompendo la dinamica positiva di maggio (+0,4%). Tuttavia, rispetto a giugno 2024, l’inflazione si mantiene su un livello moderato, con una variazione tendenziale pari al +1,4%.
Il dato generale, apparentemente confortante, nasconde alcune dinamiche settoriali che meritano attenzione. Se da un lato cala il prezzo di prodotti energetici (-1,8% su base annua) e alimentari freschi come frutta (-3,4% congiunturale) e vegetali (-2,7%), dall’altro si segnala un aumento consistente nei beni di uso quotidiano: i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche crescono del +3,7% rispetto all’anno precedente. Impennata anche per il caffè, tè e cacao (+26%), mentre latte, formaggi e uova segnano un +6,7%.
Servizi in rialzo
Il comparto dei servizi mostra un’accelerazione (+1,8% annuo), spinto soprattutto dagli aumenti relativi all’abitazione (+2,6%) e ai trasporti (+2,0%). Il trasporto aereo, in particolare, registra un’impennata del +8,7% su base mensile e del +2,9% su base annua. Crescono anche i costi legati ai servizi di alloggio (+1,7% tendenziale), nonostante una marcata flessione mensile (-7,2%).
Comunicazioni e scuola
Contrariamente a quanto avviene in altri settori, le comunicazioni continuano a mostrare segnali deflattivi: -3,2% su base annua. Una flessione dovuta in larga parte alla riduzione del costo degli apparecchi telefonici e di telefax (-15,4%).
Nel settore dell’istruzione, invece, l’indice segna un incremento moderato (+1,7%), con punte del +5,9% per l’università. In controtendenza l’istruzione secondaria, che cala del -7,9% rispetto allo scorso anno.
Frequenza d’acquisto
Analizzando i dati per frequenza d’acquisto, emerge come l’inflazione pesi maggiormente sulle tasche dei consumatori nei prodotti ad alta frequenza d’acquisto – quelli, cioè, che compongono il “carrello della spesa” quotidiano – con un +2,2% rispetto al giugno 2024. In calo, invece, i prodotti a bassa frequenza (-0,1%).
Convergenza lenta
Il confronto con l’andamento nazionale evidenzia una tendenza comune: il tasso d’inflazione, che nel 2023 superava l’8%, si è stabilizzato intorno all’1,5-2%. A giugno 2025, Palermo registra un +1,4% contro il +1,7% del dato nazionale. Un equilibrio ancora precario, ma lontano dai picchi d’inflazione del biennio precedente.
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