
«È nata a Carini la prima comunità energetica rinnovabile in un’agglomerato industriale siciliano: si chiama C.e.r. - C.i.a.c. e favorirà la sostenibilità ambientale ed economica della zona». Lo si legge in un post pubblicato sui social.
«Sono 12 i soci fondatori - prosegue la nota - che hanno firmato l’atto del notaio che la istituisce, sotto forma di società cooperativa. Si tratta di Migel, Italtekno, Polysistem, Ara, Build Logistic, LCG, Coreplast, RAC, Silaflex, PR Costruzioni, Tecnobox e Sunrise. Il progetto, sostenuto dalla Italtekno S.r.l., si è sviluppato grazie al supporto tecnico dell’amministratore, l’ingegnere Guglielmo Speciale, e del suo staff e si basa su un innovativo modello di condivisione. La C.e.r. riunisce alcune delle aziende che fanno parte del Coordinamento imprenditori area Carini (Ciac) che operano nell’area: condivideranno l'energia, prodotta localmente da uno o più impianti da fonti rinnovabili, destinata all'autoconsumo collettivo. Così facendo favorirà una maggiore autonomia dalla rete elettrica nazionale, riducendo i costi e garantendo una maggiore sicurezza energetica per la comunità. La gestione sarà centralizzata e al tempo stesso partecipativa, con un organismo che supervisiona impianti, distribuzione e amministrazione, garantendo efficienza e trasparenza tramite sistemi di monitoraggio avanzati e la possibilità per tutti i soci di votare e partecipare alle decisioni che dovranno essere prese».
«È un progetto al quale abbiamo subito creduto - commenta il presidente del Ciac, Giuseppe Pezzati - , infatti risale a dicembre la firma della convenzione con Italtenko che aveva proprio lo scopo di crearla. Sei mesi dopo la Cer, almeno sulla carta, è già realtà».
«La giornata di oggi – afferma l’ingegnere Guglielmo Speciale – è per me particolarmente emozionante perché essere riusciti a coinvolgere diversi imprenditori dell’area e condividere con loro tematiche di carattere energetico mi riempie di orgoglio. La scelta di far nascere una Cer qui è strategica sia per la posizione particolarmente favorevole all’esposizione solare, ma anche in virtù della maturata sensibilità delle imprese locali verso le tematiche della sostenibilità».
«La Cer non ha soltanto dei riscontri economici, ma anche un profondo impatto sociale: infatti qualora l’energia condivisa superi una soglia prestabilita (il 55% dell’energia prodotta), la Comunità energetica destinerà gli incentivi a progetti che interesseranno la collettività. In questo modo nasceranno nuove opportunità per la riqualificazione urbana dell’agglomerato, trasformando le criticità in potenzialità».
A presidiare la Comunità energica rinnovabile è Vincenzo Mirrione, amministratore della Migel. «Un progetto importante - commenta Mirrione - sia per le aziende che ne fanno parte che per l’intero agglomerato. Speriamo di coinvolgere anche altre realtà del territorio perché siamo convinti che la sostenibilità ambientale nei prossimi anni sarà un fattore fondamentale».
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